Una lenta agonia. Sullo sfondo un’ipotetica implosione della Sia che costringerebbe i comuni che fanno parte del Bacino d’Igiene FG/4 a doversi attrezzare autonomamente per lo smaltimento dei rifiuti; mentre gli operatori ecologici scioperano per due giorni per l’adeguamento del loro contratto di lavoro nazionale e le città diventano delle pattumiere a cielo aperto.

Dopo l’ultimatum formulato dal Comune di Orta Nova, durante il consiglio comunale dello scorso 25 maggio, continua a tener banco la questione economico-finanziaria che riguarda la società in house a partecipazione pubblica dei 9 comuni di Bacino (Cerignola, Orta Nova, Carapelle, Stornara, Stornarella, Ordona, San Ferdinando, Margherita di Savoia e Trinitapoli). Negli scorsi giorni, in seguito alle vibranti proteste delle opposizioni, anche il comune di Orta Nova aveva sollevato delle perplessità sull’adeguamento contrattuale richiesto da Sia in rapporto al “servizio effettivamente corrisposto”. Il centro capofila dei Cinque Reali Siti era stato l’unico ad adeguare per tempo il Piano Economico Finanziario, determinando un aumento spropositato delle Tariffe Tari 2016, nonostante tutti i sindaci del comprensorio, durante l’assemblea di Bacino, avessero deliberato in favore della manovra economica.

Quando la maggioranza ortese, incalzata dalle richieste delle opposizioni, aveva appurato che gli altri comuni non avevano ancora adeguato i contratti, ha organizzato una conferenza dei sindaci per richiamare gli altri comuni ad adempiere alle richieste di Sia, oltre ad individuare una data (15 giugno) entro la quale se gli altri comuni non avessero regolarizzato i contratti, anche Orta Nova avrebbe rinunciato alle deliberazioni precedenti. Nella giornata di martedì 31 maggio, i sindaci si sono riuniti, insieme ai rappresentanti del Consiglio di amministrazione di Sia, al Segretario Generale Michele Centola e al collegio dei Revisori dei Conti. Tra i sindaci dei 9 comuni, erano presenti tutti quelli dei Cinque Reali Siti oltre a Franco Metta, presidente dell’Autorità di Bacino e sindaco di Cerignola. Grandi assenti i rappresentanti dei centri della Bat, nello specifico Paolo Marrano, primo cittadino di Margherita di Savoia; Michele Lamacchia, sindaco di San Ferdinando di Puglia e Francesco Di Feo, di Trinitapoli. Tutti i rappresentanti che hanno preso parte a questo incontro informale, seppur a malincuore, a ragione di particolari esigenze politico-elettorali, hanno ribadito il loro impegno ad adeguarsi alle richieste di Sia, mediante gli strumenti più consoni, tuttalpiù anche ricorrendo all’incremento del quoziente Tari. Nessuna notizia è stata fatta pervenire da quei comuni che non hanno mandato emissari a questo importante appuntamento.

Nonostante ciò, il comune di Orta Nova, l’unico a non avere debiti pregressi con Sia, sembra comunque intenzionato a revocare le decisioni precedenti e a procedere per altre vie, al fine di garantire maggiori entrate nelle casse della Sia e riavvicinare l’opinione pubblica. Nei prossimi giorni si dovrebbe sapere di più sull’escamotage che la maggioranza guidata dal sindaco Tarantino, dovrebbe utilizzare per invertire la rotta e tornare sui suoi passi, all’indomani del forte malcontento generato tra i cittadini. Per scongiurare un possibile e definitivo fallimento della società consorziata, il quale porterebbe senza dubbio ad ingenti danni economici per tutti i comuni afferenti, i prossimi giorni saranno fondamentali anche per comprendere le volontà dei centri della Bat, i più distanti dalle linee di governance introdotte da Metta, in qualità di presidente dell’Autorità di Bacino, e dal nuovo CDA Sia. Con gli introiti generati dal necessario ricalcolo del compenso, Sia ha dichiarato di poter far partire un servizio di raccolta differenziata non spinto, oltre ai bandi per i lavori di predisposizione del VI lotto della discarica Forcone – Cafiero.

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