Si è concluso con un nulla di fatto l’ultimo consiglio comunale tenutosi a Carapelle, lo scorso 6 giugno. L’assemblea consigliare era stata convocata per approvare, già con notevole ritardo sulla tabella di marcia, il Bilancio Consuntivo relativo all’anno 2015 e il Bilancio di previsione 2016-2018, oltre ad altri punti rilevanti inseriti nell’ordine del giorno. Ma per varie vicissitudini incorse durante la giornata e per alcune fatali distrazioni, i punti non hanno ottenuto la loro immediata esecutività.

La situazione politica in seno alla maggioranza guidata da Remo Capuozzo, da alcuni mesi si è fatta decisamente molto complicata, soprattutto in seguito alle dichiarazioni di autonomia dei consiglieri Vincenzo De Lillo e Paolo Lopes. All’indomani del loro allontanamento dalla maggioranza, si è assottigliata la differenza numerica tra le due parti politiche che adesso sono divise da un solo seggio di differenza. Il consiglio comunale tenutosi lo scorso lunedì ha evidenziato ulteriormente queste criticità, facendo emergere tutti i limiti amministrativi del team capeggiato da Capuozzo. Dalle cronache della folle giornata di lunedì, si evince che alla prima convocazione fossero presenti soltanto i consiglieri di minoranza (Umberto Di Michele, Saverio Sardella e Nunzia Tarantino) più i due dissidenti (Lopes e De Lillo), mentre 3 esponenti della maggioranza sostavano nelle stanze del primo piano del Comune, convinti di poter far slittare il consiglio in seconda convocazione, una volta assicurate le presenze di tutti i consiglieri. L’incauta consapevolezza della maggioranza ha però fatto tralasciare un particolare di non poco conto, in quanto lo scorso agosto loro stessi avevano messo mano al regolamento delle adunanze per permettere di rendere valide le sedute con almeno la metà dei consiglieri, senza tener conto del sindaco.

Così, in un clima surreale, sono iniziati i lavori assembleari alla presenza della sola opposizione che è stata chiamata ad esprimere un parere sui vari punti all’ordine del giorno. Per alcune constatazioni nel merito, è stato dunque bocciato in scioltezza il Bilancio Consuntivo, mentre si è approvata la presa d’atto sulla verifica delle aree fabbricabili. Avendo compreso la gaffe, i membri della maggioranza di Capuozzo si sono affannati alla ricerca degli altri esponenti che al momento non erano in sede, per rimediare all’errore commesso ed approvare quanto meno gli altri punti. Una volta rientrati in aula, hanno assistito all’uscita congiunta della minoranza e sono stati costretti a rinviare la discussione sul Bilancio di previsione alla prossima seduta.

Di fatti, la Giunta di Capuozzo ha già convocato un nuovo consiglio per il prossimo 11 giugno, con il quale si intende revocare tutte le deliberazioni prese in loro assenza ed integrare l’approvazione del bilancio di previsione, contravvenendo a quanto espresso dal regolamento assembleare che vieta di ridiscutere il medesimo punto in sede consigliare nell’arco di 180 giorni. Nel frattempo, la minoranza vuole vederci chiaro e ha già presentato un esposto al TAR che in 20 giorni si esprimerà in merito e potrebbe addirittura disporre il commissariamento del Comune di Carapelle. Inoltre, dopo le sollecitazioni precedenti del Prefetto di Foggia, qualora entro l’11 giugno non venissero approvati i bilanci, anche il rappresentante locale del Governo potrebbe mettere mano ad una situazione che ogni giorno si fa sempre più complessa.

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