All’ultima riunione tenutasi nell’aula consiliare di Stornara, durante la quale si è discusso di inclusione sociale nell’ambito della stesura del Piano di Azione Locale del nuovo GAL, ha preso parte anche il dottor Francesco Casamassima, responsabile dei Piani Sociali di Zona dell’ambito territoriale di Cerignola e dei Cinque Reali Siti. Nel corso del dibattito, lo stesso ha avuto modo di confermare che, attingendo dai fondi della nuova programmazione regionale sul welfare, sarà destinata un’ulteriore somma all’albergo diffuso di località “Pozzelle” situato nei pressi di Stornarella.

Si tratterà di un’aggiunta di € 90.000 che servirà verosimilmente per l’attivazione della struttura e per la sistemazione di tutto ciò che si è deteriorato nel corso degli ultimi 4 anni; questo il periodo di tempo durante il quale la struttura, conclusa e consegnata, non è stata utilizzata per le finalità individuate, rimanendo sostanzialmente abbandonata al degrado e all’incuria.

Nello specifico, l’idea dell’albergo diffuso è riconducibile all’ex sindaco del piccolo comune dei Cinque Reali Siti, Vito Monaco, il quale nel 2009 aveva intercettato dei finanziamenti regionali di circa 740 mila euro per riqualificare un’antica masseria seicentesca e adibirla a residenza per i lavoratori stagionali immigrati. Il restante importo era stato finanziato dal Comune di Stornarella con una somma di circa 300 mila euro ottenuta tramite la contrazione di un mutuo. Successivamente, con il cambio della guardia a palazzo di città, era stato pubblicato il bando per assegnare la gestione della struttura, dal quale è risultata vincitrice la cooperativa “L’albero del Pane” di San Paolo di Civitate. Un evento imponderabile aveva però interrotto la messa in opera delle attività di ricezione. Di fatti, una pala eolica sistemata nei pressi della struttura, per garantirne l’autonomia energetica, non aveva retto ed era crollata al suolo rovinosamente, impedendo l’accesso all’albergo. Dopo una breve conciliazione tra l’impresa edile e l’azienda fornitrice della pala, era stata percorsa la via del contenzioso legale che inevitabilmente ha causato delle lungaggini. Oggi però, con la richiesta di messa in sicurezza parziale della zona e con il rifinanziamento dei piani di zona (che nel frattempo avevano spostato su altri progetti gli importi individuati in precedenza), si intravede una luce in fondo al tunnel.

“Mi auguro che l’avvio della struttura – ha affermato il sindaco Massimo Colia – dia un minimo sollievo ad una comunità, la cui capacità ricettiva non è minimamente proporzionata al continuo afflusso di immigrati. Sarà una goccia nell’oceano ma dobbiamo tutti sperare che funzioni”.

All’interno, tanti i confort e le potenzialità inespresse di un luogo che potrebbe risultare utile per contrastare – almeno in parte – le leggi e le contrattazioni degradanti tipiche del caporalato. Di recente, le opposizioni in consiglio comunale, avevano richiesto la possibilità di compiere dei sopralluoghi sul posto per avere una visione complessiva dello stato dell’arte. Sul progetto e sulle modalità di accesso anche l’attuale sindaco ha però espresso delle perplessità, annunciando l’intenzione di voler rivedere il target di destinazione del servizio.

“Le leggi attualmente in vigore impongono agli ospiti di questi centri di corrispondere un compenso in cambio del servizio. In base alle convenzioni in essere, sarebbe di 10 euro al giorno  a persona la tariffa individuata per la permanenza nell’albergo. Ritengo – ha spiegato Colia – che sia veramente difficile poter convincere degli immigrati a prendere parte a queste condizioni; piuttosto troverebbero più conveniente affittare una casa con altri inquilini. Per questo stiamo pensando di dedicare la struttura a minori non accompagnati e ad altre figure che potrebbero essere più incentivate a fruire di un’opera così importante”.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO