I Carabinieri del Nucleo Investigativo, all’esito di una serrata attività di indagine conseguente ad attività informativa di iniziativa, congiuntamente a personale della Compagnia di Foggia, hanno tratto in arresto in flagranza di reato tre soggetti, per coltivazione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana in concorso con l’aggravante dell’ingente quantitativo. Si tratterebbe di due cittadini marocchini e di un italiano, per i quali si è in attesa del convalido del fermo.

Nell’ambito di attività info-investigativa, il personale operante veniva a conoscenza che, nei pressi di una cava dismessa ubicata in Contrada Cavallerizza, agro del Comune di Ordona, si trovava una piantagione di marijuana.

I militari, al fine di verificare la veridicità della notizia acquisita, si recavano in prossimità del luogo predetto ove sorprendevano un ragazzo che fungeva da vedetta, col compito di avvisare in caso di arrivo delle Forze dell’Ordine.

I carabinieri  procedevano quindi ad una immediata ed accurata ispezione dei terreni circostanti al fine di rilevare la coltivazione illecita di marijuana e, giunti nei pressi di una masseria, notavano due cittadini extracomunitari che, alla loro vista, abbandonavano repentinamente alcune ceste per poi darsi alla fuga. A quel punto alcuni militari si portavano immediatamente in quei terreni e potevano riscontare la presenza di una enorme coltivazione di marijuana, composta da circa 180.000 arbusti di varie dimensioni, mentre il restante personale si poneva all’inseguimento dei due fuggitivi, fino a quando non riusciva a catturarli. L’ispezione dei terreni permetteva di verificare che si trattava di oltre  6 ettari coltivati a marijuana mediante l’utilizzo di un complesso impianto di irrigazione a goccia alimentato da due vasconi di acqua, suddiviso in solchi con l’ausilio di teli neri. Nel corso dell’ispezione, i militari riscontravano la presenza di un trattore privo di targa con carrello posteriore, sopra il quale erano riposti due cassoni per la raccolta dei pomodori, pieni di marijuana e, a terra, delle ceste di plastica con cinture a spalla, parzialmente riempite della stessa sostanza nonché di guanti e cesoie.

Nei pressi del vascone i militari ispezionavano alcuni prefabbricati, al cui interno trovavano una bilancia del tipo industriale, un macchinario a rotazione per tritare le piante di marijuana, un ventilatore industriale per facilitare l’essiccazione nonché dei gazebo, al cui interno avveniva la posa e l’essiccazione dello stupefacente. Anche nei pressi dei prefabbricati venivano rinvenuti dei consistenti quantitativi di marijuana nonché due cassoni pieni di analoga sostanza stupefacente già tagliata. Tutta l’area e le attrezzature venivano sottoposte a sequestro.

Gli accertamenti del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti dei Carabinieri di Foggia hanno permesso di stabilire che da quanto sottoposto a sequestro era possibile ricavare ben 356 kg di principio attivo puro, da cui è possibile ottenere circa 14 milioni di dosi medie singole, sulla base delle tabelle ministeriali.

Tali dati rivelano che il sequestro operato sia il più ingente degli ultimi tempi.

Comunicato Stampa Comando Provinciale Carabinieri Foggia

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