Anche quest’anno, ad Orta Nova, si terrà la Fiera di Santa Caterina. Si è già messa in moto la macchina organizzativa guidata dalla sezione provinciale di Casartigiani, attiva in questi giorni nel reperimento delle adesioni.

L’esposizione degli stand di prodotti tipici dell’enogastronomia e dell’artigianato si terrà dal 26 novembre prossimo fino al martedì successivo per la durata di 4 giorni complessivi. Durante l’evento inaugurale di sabato saranno presenti il presidente della CCIAA di Foggia, Fabio Porreca; il vicepresidente della Provincia, Rosario Cusmai; e l’assessore Regionale alle politiche agricole, Leonardo Di Gioia.

Tante le iniziative previste, soprattutto per i più piccoli che avranno a che fare con le immancabili mascotte e altri giochi previsti durante i quattro giorni di esposizione. Per permettere il corretto svolgimento della manifestazione, gli organizzatori della Fiera di Santa Caterina che ha luogo a Foggia si stanno accordando con Casartigiani per spostare il loro evento ad altra data, scongiurando così la sovrapposizione dei due programmi.

“Anche quest’anno – spiega l’organizzatore, Antonio Ramunno – arriveranno espositori da tutti i centri del Sud Italia. Questo evento è ormai diventato un appuntamento fisso per Orta Nova, sulla scorta del grande successo ottenuto durante la prima edizione, quando abbiamo registrato un’affluenza di circa 10.000 persone”.

L’iniziativa, patrocinata dall’Unione dei Reali Siti, dalla Camera di Commercio e dalla Regione Puglia, avrà luogo nella solita sistemazione di Via D’Angiò, l’area cittadina che a breve dovrebbe essere destinata all’allestimento del mercato settimanale e di tutte le altre esposizioni fieristiche locali.

“Ancora una volta – sottolinea Ramunno – abbiamo dovuto registrare un certo disinteresse degli operatori economici locali, dimostratisi insensibili a questa iniziativa che ha il solo obiettivo di favorire il commercio e di far conoscere le peculiarità delle diverse tradizioni locali. Coerenti con questo obiettivo abbiamo voluto abbassare al minimo le quote partecipative, ma nonostante ciò non abbiamo ancora avuto un riscontro da parte delle aziende locali”.

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