Partiamo da Pistoia, dove lo scorso 14 ottobre un tizio ebbe modo di allarmare una sezione del PD dando un fantomatico allarme bomba, soltanto per interrompere uno straziante e infinito dibattito sulle riforme costituzionali. Partiamo (bis) dal fatto che dal 5 di dicembre avremmo perso un argomento di tendenza su cui dibattere e probabilmente si parlerà del Toto-Governo, ma nel frattempo il paese reale cosa fa? Se ne fotte, pare.

Eppure, entrando nel merito della cosiddetta “Renzi-Boschi” è giunta l’ora di dare un giudizio, a meno di una settimana dallo show down. Questo giudizio proviene da un cervello che non ha ancora compiuto un quarto di secolo. In teoria lo spirito riformista della gioventù dovrebbe suggerire il sì più facile. E invece? E invece si può votare No anche a 25 anni, anche perché le categorie monolitiche di schieramento non esistono più. Questo solo in Italia, perché il solco tra generazioni si è verificato chiaramente per la Brexit, per Hillary vs Trump e in tante altre occasioni della Politica Internazionale contemporanea.  In Italia i giovani tifano Juve.

E allora ecco almeno 10 motivi per i quali si può votare No, al di là del Renzismo, delle appartenenze di partito, ma soltanto nel merito dei prospettati cambiamenti.

  1. Sono decenni che cambiamo per non cambiare. Questa Riforma è nata con l’intento di sveltire il processo legislativo evitando tutte le scelte che avrebbero realmente consentito questo upgrade: (abolizione totale del Senato, vincolo di mandato per i parlamentari, chiara ripartizione delle competenze senza ultima chiama lasciata nelle mani del Governo). Ma il Senato riformato avrà comunque delle competenze, considerando che, quando si è voluto, le leggi sono state “speedy Gonzales” nonostante il fenomeno delle navette. Ecco perché c’è il sospetto che trovata la legge si troverà l’inganno, perché il nostro malessere pullula nelle mezze misure, ragion per cui servirebbe una sterzata netta e non aggiustamenticchi. Non sempre i cambiamenti sono in meglio e non è razionalmente accettabile il Sì che dice “tanto adesso non va bene nulla”.
  2. Sostenitori del ‘Sìvabbenecelavediamonoi’. Tralasciando l’ampia gamma di oratori del No (poracci tutti) che è meglio evitare di incontrare quando si esce la sera, dalla parte del Sì c’è una ristretta elite di centri d’interesse. La lunga storia dell’Italia ci ha insegnato che per attendersi delle politiche eque e ben distribuite si deve sempre osteggiare la parte dove si schierano Confindustria, le Banche ecc ecc. Fidel Castro è morto, ok, ma io non ci sto capendo più nulla davvero e l’assioma sopracitato è l’unico che resta fisso nelle mie convinzioni.
  3. Libertà = Partecipazione. Questa riforma introduce un quorum mobile per il referendum abrogativo, ma come per ogni buon risultato raggiunto con il compromesso… appena ti cali per raccogliere 50 euro a terra, ecco che arriva un treno tram proprio verso il tuo deretano. La raccolta firme per la presentazione di una Legge di Iniziativa Popolare richiederà 3 volte la somma di sottoscrizioni richiesta con la Costituzione attuale, sebbene il Parlamento abbia poi l’obbligo di discutere la proposta (cosa che non avviene adesso). Cosa che non avviene molte volte anche perché non si raggiungono le 50.000 firme di adesso, anche se, come per la Buona Scuola, c’è un qualcosa che sia ampiamente non apprezzato dai più.
  4. Composizione del nuovo Senato. Tralasciando le specifiche che saranno argomentate attraverso l’Italicum (e annessi dubbi sulla rappresentanza territoriale a vantaggio di quella politica)… ma voi davvero ce lo mandereste il vostro sindaco o i vostri consiglieri Regionali al Senato? Ammesso che li apprezziate: oberati di lavoro come già sono adesso, avrebbero il tempo per le vacanze romane? Ammesso che non li apprezziate affatto: ce li mandereste a Roma a rappresentare le vostre istanze particolari? Molti degli eletti sui territori non conoscono neanche la via per raggiungere Roma, in un Paese che generalmente è poco dotato di formazione politica. Senza parlare dei rimborsi per le uscite che poverello quello che arriverà dalla Sardegna e senza parlare dell’immunità…
  5. Deriva autoritaria no, ma??? Tutte le volte che abbiamo sentito parlare così insistentemente di deriva autoritaria non è nato mai nessun Hitler. Ma i baffetti guerrafondai proliferano sempre nel silenzio e alla sprovvista di ogni annuncio. Detto ciò, in base al combinato disposto ITALICUM-DEFORMA una maggioranza qualificata potrà fortemente incidere sulla composizione della Corte Costituzionale e sull’elezione del Presidente della Repubblica. La Costituzione, nella sua vecchiaia, non ha mai peccato di problemi di bilanciamento dei poteri, perché creare nuove falle nel nome del centralismo? Pensate alla Riforma Madia? Sarebbe stata cassata dalla Corte posteriore ad una Riforma così. (Questo non creto! Cit. Razzi dopo due tramezzini offerti)
  6. Giacomo Leopardi non era un costituzionalista. E’ chiaro che se le Camere differiscono nelle competenze l’articolo 70 diventa un Rotolone Regina. Ma non dirò il ritornello di quelli che votano No perché non sanno che dire: “E’ scritta male”. La questione di forma è quella che va fatta sui continui rimandi che questi articoli riformati fanno verso altre riforme successive della Costituzione. Un po’ come quando finalmente arrivi davanti all’altare per il matrimonio e tua moglie ti dice: “Ti prometto amore eterno, ma solo dopo il viaggio di nozze”. La Costituzione dei Costituenti non aveva rimandi, perché rimandare vuol dire creare imprecisati interstizi nei quali solitamente si accumula la sporcizia. 
  7. Renzi Go Home, cantava Micheal Bublè. AAA. Argomentazione non nel merito della Riforma. Non era un referendum su Renzi, è lui che lo ha reso tale. Quello che sta facendo il Premier è un ricatto politico che distorce il voto su una cosa più importante. Si fa leva sul fatto che dopo ci possa essere il caos, ma io mi chiedo se con La Buona Scuola è già il caos, se con il Job Act aumentano i precari che escono dai radar dell’Istat, se la Sanità continua a perdere risorse, se le differenze tra Nord e Sud stanno attraversando il climax massimo, non è già caos? O magari una crisi di Governo può incidere sul rating delle celeberrime agenzie estere? E se cominciassimo a ignorare queste agenzie del ricatto e magari iniziare, già dal 5 dicembre, a mettere sul tavolo delle Riforme per il paese che non va più a votare perché deve pensare come apparecchiare? (AAA Alto livello di demagogia e populismo, maneggiare con cura)
  8. Brutte facce e brutti ceffi. Si dirà che la Costituzione va inevitabilmente riformata con il compromesso e con il più ampio coinvolgimento delle forze politiche in campo. Si usa quest’ultimo passaggio per motivare il cambiamento del contenuto della Riforma nel corso degli ultimi due anni nei quali è stata discussa ed emendata. Eppure non è stato affatto così. Tolti i grillini che non collaborano con nessuno, tutti gli altri non sono stati ascoltati e soltanto NCD e i suoi camaleontici compagnucci che reggono il Governo, hanno avuto modo di far valere il loro parere sulla composizione di questa Riforma. E poi si va a Governare con Verdini. Io ad Alfano e Verdini non lascerei neanche il cane per portarlo a pisciare, fate voi. 
  9. Competenze e Risorse. L’armonizzazione del riparto delle Competenze Stato-Regione è un fine nobile da perseguire e questa riforma lo persegue, con la coscienziosa volontà di superare un Federalismo che ha fallito. Negli anni i ricorsi hanno rallentato tanti processi e tante decisioni, sono aumentate le differenze tra Nord e Sud. Ma se devo pensare che il Governo, attraverso la tanto antipatica Clausola di Salvaguardia possa decidere da sé, sventolando una fantomatica “rilevanza nazionale”, di installare centrali, discariche, basi spaziali e gig robot d’acciaio su qualsiasi territorio lungo la penisola, allora non mi sta più bene. “Not in my Backyard” e le consultazioni locali nel merito di decisioni di questo tipo lo ribadiscono fermamente, con tanti esempi. E io già so dove potrebbero verificarsi questi abusi… (Not in my Sud). 
  10. Riformulare si può. Pensate a quante persone avranno letto la Costituzione per la prima volta in queste settimane. Beh, allora spero che tra qualche anno (non tra un ventennio come dicono), con una nuova legge elettorale che garantisca la stabilità, si possa aprire una nuova fase politica e rifare una nuova Riforma Costituzionale (magari più radicale e fatta con il contributo di tutti).

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