Fortemente in linea con tutto il sud Italia, anche la Puglia ha detto NO al referendum costituzionale. Renzi inizia a fare gli scatoloni a Palazzo Chigi, mentre in virtù dei dati definitivi diffusi dal Ministero è già possibile dare delle prime letture politiche, nello specifico degli esiti locali.cattura

La Capitanata è stata la provincia della Puglia con la minore affluenza: 58,66%. E’stato un tripudio per il No, con il 65,42% dei consensi. Dei 61 comuni della provincia, soltanto a Rignano Garganico ha prevalso il Sì con il 55%. E’ stata netta la vittoria del No nelle principali città della provincia, soprattutto a Foggia (71%) e nella roccaforte del PD, Manfredonia. Fortemente deludente è stato il dato di Cerignola, patria di uno tra i più importanti padri costituzionalisti come Giuseppe Di Vittorio. Qui il tema della Riforma non ha intercettato un forte interesse, al punto che l’affluenza è stata tra le più basse in provincia di Foggia. A Cerignola ha votato un cittadino su due, con una netta affermazione del No (61,67%). Anche se il confronto non ha alcuna evidenza empirica, la massa di voti del PD locale, dopo la svolta renziana, si è fortemente ridotta da 12.000 voti presi durante le elezioni amministrative del 2015, agli 8200 del Sì nell’ultima tornata referendaria. Al di là della fidelizzazione al PD ofantino, magari ad incidere negativamente sarà stato un certo distacco dal tema delle riforme. “Qua servono più guardie” – aveva commentato ad alta voce un anziano alla fine del comizio conclusivo della campagna referendaria del Sì a Cerignola.

Stesso trend anche nei Reali Siti dove il raffronto numerico comunque non mortifica eccessivamente il Partito Democratico, nonostante l’esito negativo del voto referendario. Ad Orta Nova l’affluenza più bassa del comprensorio, con il 55,41% di aventi diritto che hanno esercitato il voto. Nella fase transitoria del Pd locale, la sezione ortese, poco impegnata nella propaganda con eventi pubblici, ha raccolto 2494 Sì (33,88%) e, prendendo con le pinze questo raffronto, ha visto flettersi al ribasso l’aggregato di voti che premiò la lista del Partito Democratico e le civiche afferenti a Iaia Calvio nel 2014 al ballottaggio per le amministrative. In quell’occasione la coalizione di centrosinistra ottenne 3681 (di cui 1563 solo per il PD). Tutt’altro che leggibile, a parti invertite, è il dato del No vista l’eterogeneità dei movimenti politici che hanno sostenuto questo schieramento. 15350702_1807666719518506_6295299157585461350_nNegli altri comuni minori le percentuali di presenza ai seggi hanno premiato il senso civico dei cittadini di Ordona con il 67,14% quasi in linea con i numeri del nord Italia. Nel comune del sindaco Stella ha prevalso il No con il 66,18% (863) sul Sì 34,58% (441). Ben oltre l’affluenza delle elezioni amministrative del 2012 (45%) è andato il Comune di Stornara (56,69%). Il No ha strappato un  64,2% (1382), mentre il Sì si è fermato a 35,48%. A Stornarella le percentuali più alte per il Sì (39,52%) con un’affluenza del 62,32%. Ai minimi invece i risultati del Sì a Carapelle dove la sezione locale, nonostante il passaggio di Bordo e della Gentile, non è riuscito ad andare oltre gli 890 voti e il 31,44%.

 

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