E’ ormai un abituè dalle parti della Capitanata, ma in modo particolare nei Cinque Reali Siti. Paul Connett, scienziato statunitense e attivista ambientale, inventore della strategia Rifiuti Zero, lo scorso weekend ha fatto tappa in provincia di Foggia per intervenire durante le iniziative di approfondimento organizzate dall’Associazione Capitanata Rifiuti Zero.

Fermo oppositore dell’incenerimento e critico della gestione lineare con conferimento in discarica, Connett ha riportato i suoi convincimenti all’attenzione degli amministratori dei Cinque Reali Siti, durante la tappa finale del suo tour foggiano tenutasi sabato 20 maggio presso la biblioteca comunale di Ordona. Un intervento molto atteso anche a causa delle pressanti difficoltà che sta attraversando la SIA, l’azienda consortile che gestisce i rifiuti per conto di 9 comuni del Basso Tavoliere, tra i quali ci sono proprio quelli del comprensorio dei Reali Siti. Anche se Ordona, in questo senso, sia per limitata estensione demografica che per buone pratiche, è tra i comuni che presenta le migliori percentuali di riciclo in zona, ha ascoltato attentamente il dibattito il sindaco, Serafina Stella. Al suo fianco vi erano Massimo Colia, primo cittadino di Stornarella e Angelo Melillo, assessore all’ambiente dello stesso comune. Presente anche il presidente del consiglio intercomunale dei Cinque Reali Siti, Pasquale Ruscitto, intervenuto anche in rappresentanza del comune di Orta Nova. Assenti i rappresentati dei comuni di Carapelle e Stornara, quest’ultimo con giustifica per via della campagna elettorale giunta ormai nella fase calda.

Connett ha spiegato il modello virtuoso di Capannori, primo comune italiano ad aver adottato la strategia circolare e ad aver raggiunto dei risultati inaspettati anche dal punto di vista del guadagno sulle categorie merceologiche di rifiuto. Il divario incolmabile con gli esempi riportati è sicuramente ascrivibile a fattori culturali e di insipienza politica e gestionale, così come ha spiegato l’esperto.

Il primo passo da fare è quello di convincere i cittadini a separare in casa i loro rifiuti” – ha spiegato ai presenti. “Poi bisognerebbe spiegare ai vostri politici che il concetto aziendale di continuare a puntare sulla costruzione di nuove discariche è sbagliato e porterà ad uccidere la vostra terra. Per di più avete accettato che altri portassero qui i loro rifiuti. Questo vuol dire accettare di morire. Bisogna ribaltare il paradigma classico secondo il quale più rifiuti si producono e più si deve pagare. Il concetto che deve passare è l’inverso, ovvero che meno se ne producono e più si risparmia”. 

In virtù di questa spiegazione sono state esposte le 10 fasi per entrare nella strategia, in tempi anche ragionevolmente ristretti. La separazione alla fonte è senza dubbio il primo passaggio, alla quale deve seguire un inizio di raccolta porta a porta con la presenza di centrali urbane per il compostaggio. Poi si deve organizzare una filiera del riciclaggio, giungendo alla realizzazione di centri per il riutilizzo e la riparazione per la comunità. Dopodiché si possono immaginare delle iniziative per ridurre i rifiuti, con impianti di separazione dei residui ed un centro di ricerca che porterà al miglioramento del design industriale. Un processo questo che potrebbe occupare anche 20-30 anni. Ma basta avere la ferma volontà di iniziare.

“La tempestività in questo senso è molto importante – afferma Connett – voi avete già perso molto tempo con politiche industriali scellerate. Bisogna far capire alla popolazione che tutto questo sistema porta dei benefici anche in termini economici e di risparmio. La strategia migliore sarebbe quella di dividere tutti questi passaggi tra i vari comuni del comprensorio, in modo tale che tutti abbiano un compito specifico verso il progresso”. 

Un’occasione anche per le attività di ristorazione che con piccole compostiere in house possono addirittura abbattere i loro costi del 25%. Esempi virtuosi ce ne sono già sui Monti Dauni. Proprio quello del compost è stato un approfondimento sul quale ha molto insistito Connett, ricordando che la zona dei Reali Siti sia particolarmente vocata all’agricoltura e quindi in continua necessità di un efficace fertilizzante naturale.

Al termine dell’incontro ha tirato le fila del discorso il presidente dell’associazione Capitanata Rifiuti Zero, Francesco Caravella, che si è detto rammaricato per l’assenza delle rappresentanze di Carapelle e Stornara.

“Abbiamo portato in questa terra delle personalità che hanno fatto la differenza su scala internazionale, nella speranza di sensibilizzare anche un territorio che spesso non è avvezzo ad intercettare le innovazioni. Le realtà virtuose esistono anche in zone impensabili e portano a dei risultati tangibili. Qui ad Ordona, ad esempio, è appena stato inaugurato un museo, con un indotto che prima o poi dovrà decollare attorno alle bellezze archeologiche. Per questo motivo credo che sia già necessario iniziare a progettare in termini di sostenibilità e innovazione. Ingessare il processo di innovazione per altri 15 anni, con la costruzione di un nuovo lotto di discarica, è una prospettiva fortemente negativa che andrebbe a peggiorare una crisi mai cosi grave. Ma sono proprio i periodi di crisi ad offrire l’opportunità di progettare al meglio il futuro. Il processo di cambiamento deve partire dal basso, perché abbiamo visto in questi anni tutte le cose partite dall’alto (ndr. dalla politica) quali risultati abbiano sortito”. 

 

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