Campagna vitivinicola 2017 in Puglia con un calo del 20% delle rese di campagna e diminuzione delle rese in mosto, secondo le previsioni di Coldiretti Puglia alla data odierna, con una qualità ottima.

“La maturazione è anticipata di almeno una settimana – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – per la perdurante siccità e le alte temperature. Si partirà con le uve chardonnay prima di ferragosto, seguite da primitivo, negroamaro e chiuderanno nero di troia e aglianico. La pressione fitopatologica è praticamente assente, grazie al clima secco. Le imprese dovranno per la prima volta cimentarsi con la dematerializzazione dei registri di cantina, che – grazie all’approvazione del Testo Unico sul vino – produrrà potenzialmente una maggiore semplificazione. E’ auspicabile che gli organismi di controllo accompagnino questa fase sperimentale con cognizione delle difficoltà del momento di transizione”.

Ad oggi  sono 6 le IGP (Indicazioni Geografiche Protette) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Salento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di Origine Controllata) che  detengono un valore inestimabile, intrinseco al prodotto agroalimentare ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specificità dei prodotti regionali sul mercato globalizzato.

“La diminuzione dei quantitativi prodotti e la popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali primitivo, negroamaro e nero di troia – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – il successo di importanti vini a DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citare i più conosciuti, espongono il comparto a rischio frodi e speculazioni. Prezioso il lavoro di Ispettorato Centrale Repressione Frodi, Nas, Corpo Forestale, affiancati negli ultimi anni dagli organismi di controllo terzo delle DOP e IGP, relativo ai controlli in campo, per la verifica del rispetto delle rese per ettaro sia delle uve fresche che di quelle appassite sulla pianta. Nonostante il calo produttivo, il comparto conferma la grande dinamicità e di essere punto di riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione”.

E’ il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando – dice Coldiretti Puglia – per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia – conclude Coldiretti Puglia –  dopo aver toccato il punto più basso che si potesse immaginare con lo scandalo del metanolo. Per questo è bene stigmatizzare che svendere, attraverso operazioni poco chiare, per pochi euro in più l’immagine e il valore di DOC o IGT affermatesi con grandi sacrifici e sforzi da parte di tutti, porta inevitabilmente a un danno collettivo incalcolabile.

Comunicato Stampa Coldiretti Puglia

 

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