Dopo l’incendio che ha distrutto Faragola, la lente di ingrandimento si è spostata anche sulle altre rilevanze archeologiche che insistono sul territorio di Ascoli Satriano. Sui social network, i cittadini, hanno espresso preoccupazione nei confronti dello stato di conservazione del bellissimo ponte romano in pietra che si trova sulla SP105 e che permette di scavalcare il torrente Carapelle.

22491664_10207788695554691_4002368063232050376_n“Ogni giorno ci passano sopra decine di tir e mezzi pesanti, di questo passo non reggerà per molto” – scrivono alcuni ascolani. La struttura a tre arcate a schiena d’asino fu voluta dall’Imperatore Traiano in persona, che lo fece erigere nei primi anni del II secolo d.C. nell’ambito della ristrutturazione della rete viaria che univa Roma all’Oriente.

È un raro esempio di ingegneria idraulica e stradale, forse l’unico nella Capitanata, giunto fino ai nostri giorni quasi intatto dopo tanti secoli dalla sua costruzione. In zona se ne trova uno simile ai confini tra Sant’Agata e Candela, messo molto peggio. Quello che insiste sul territorio di Ascoli sembra aver superato le prove statiche di tenuta, ma rischia comunque di perdere gli ornamenti esterni e i mattoni che via via vengono scalfiti dai mezzi agricoli che passano nelle vicinanze.

22405787_10207788699674794_5153268211004047167_n“Negli scorsi anni – spiega l’ex assessore alla cultura di Ascoli Satriano, Biagio Gallo – avevamo chiesto alla Provincia di bypassare quel tratto di strada che attraversa il ponte. Purtroppo non abbiamo avuto alcuna risposta, ma credo che allontanare la circolazione veicolare da quel ponte sia l’unico modo per preservarlo”. 

Oggi il ponte traiano meriterebbe maggiori attenzioni e costante manutenzione, sia per garantire la sicurezza stradale che per consentire di poter ammirare meglio questa straordinaria testimonianza storica che rischia di perdersi nel silenzio e nel disinteresse di tutti.

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