Il titolare di un’azienda agricola tra Ascoli Satriano e Orta Nova, nel Foggiano, è stato denunciato in stato di libertà dai carabinieri in relazione alla morte, avvenuta alcuni giorni fa, di un lavoratore romeno di 47 anni che sarebbe stato travolto da un trattore mentre lavorava nella stessa zona di campagna e il cui corpo è stato trovato abbandonato sul ciglio di una strada.

Il medico legale, secondo quanto riferito dagli investigatori, avrebbe accertato che le ferite riportate dal bracciante non potevano essere compatibili con un incidente stradale. Sull’episodio sono in corso accertamenti anche da parte dello Spesal della Asl di Foggia.

La vicenda “segnala il livello di disprezzo della dignità umana, prima ancora delle leggi dello Stato, che macchia il più importante settore economico della nostra provincia” commentano in una nota le segreterie di Cgil e Flai di Capitanata.

“Crediamo sia encomiabile il lavoro svolto dagli organismi ispettivi – continuano – ma denunciamo da tempo come di fronte alla vastità dell’agro dauno e al numero di aziende, vi è una palese difficoltà a garantire puntuale azione ispettiva a fronte del personale in organico. Cosa che fa ritenere le aziende di poter agire nella più totale impunità avvertendo come eccezionale la possibilità di incorrere in un controllo. Nel mentre chiediamo alle istituzioni, se davvero la lotta al lavoro nero e al caporalato non deve rimanere solo retorica da comizio, di impegnarsi per potenziare i servizi ispettivi, vanno altresì seguite anche altre strade affinché si colpiscano quegli imprenditori senza scrupoli che violano ogni norma. A partire dall’enorme flusso di finanziamenti che piove sulle imprese senza alcuna preventiva dimostrazione di agire nella legalità e nel rispetto dei contratti. Se non si interverrà su questi due versanti continueremo a contare i morti nelle campagne e a spendere parole di circostanza. Ma poco o nulla si sarà fatto – conclude – per evitare il proseguire di uno sfruttamento su vasta scala del lavoro agricolo che offende uomini e donne e rappresenta un grave danno alla collettività in termini economici e fiscali”.

Nota Flai – CGIL di Capitanata

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