All’ultima conta, sono circa 50.000 i giovani tra i 16 e i 34 anni che nel 2016 hanno lasciato l’Italia per proseguire i loro sogni altrove. Una vera e propria emorragia di talenti, tra studiosi, ricercatori e lavoratori, armati di intraprendenza e voglia di fare, costretti a costruirsi una nuova vita in esilio forzato e scoprirsi apprezzati per le loro capacità. Nei dati riportati dall’ultimo rapporto di Migrantes è incluso anche Francesco Menduni, uno dei tanti cervelli in fuga dalla provincia di Foggia, che sta avendo l’opportunità di proseguire i suoi studi nel Regno Unito.

Francesco, originario di Orta Nova, da due anni si è trasferito a Birmingham dove ha intrapreso un dottorato in Ingegneria Biomedica presso l’Aston University, un Ateneo che nel 2016 ha ricevuto il riconoscimento del secondo posto come miglior qualità di insegnamento in tutto il Regno Unito. Non pago della sua ascesa accademica, il giovane ortese sta conciliando il suo percorso di studi con un progetto di impresa ispirato all’amore per la sua terra. Infatti, Francesco è tra i fondatori di “South Guys”, una start up innovativa che si occupa di fornire un ponte diretto tra i produttori di eccellenze gastronomiche del Sud Italia e potenziali acquirenti che risiedono nel Regno Unito. Una sorta di catalogo di tutte le prelibatezze e i sapori del meridione, inserito all’interno di una piattaforma di shopping online che è facile da usare e che prevede prezzi equi e concorrenziali, nonostante la grande distanza e gli aggravi di trasporto.

24852387_1768559770114056_216747039505072002_n“South Guys – spiega Francesco – è un progetto nato parallelamente al mio dottorato di ricerca, dal forte orgoglio e passione per i prodotti di qualità della nostra terra. Da quando sono in Inghilterra, i miei genitori hanno iniziato ad inviarmi pacchi contenenti tutto il cibo che non riuscivo a trovare qui. Non essendo il solo ad avere questa necessità, insieme a due cari amici italiani conosciuti a Birmingham (Giovanni Cardillo, studente di dottorato in Banking and Finance all’Università’ di Bologna, e Luca Pelliccia, ingegnere civile del  Comune di Milano) abbiamo deciso di riproporre il cosiddetto ‘Pacco da giù’ in versione commerciale”.

E così è nata South Guys, un’azienda basata a Birmingham che distribuisce delizie del Sud Italia. Nei cataloghi online, chiaramente, trova risalto tutto ciò che proviene dalla Capitanata. La realizzazione di questa impresa innovativa è stata resa possibile grazie ad un programma dell’acceleratore BSEEN, l’incubatore di aziende associato alla Aston University, tramite il quale i tre giovani hanno ricevuto il finanziamento necessario per partire, uno spazio d’ufficio per 12 mesi e un eccellente tutoraggio per affrontare qualsiasi problematica relativa all’avviamento aziendale. Ad oggi l’azienda vende principalmente nell’area delle West Midlands, di cui Birmingham è la città cardine, ma è nelle intenzioni dei tre fondatori la realizzazione di un’ampia campagna di marketing per far conoscere il brand in tutta l’Inghilterra.  South Guys, per le date del 15 e 16 dicembre terrà degli eventi natalizi che si inseriscono proprio nella più ampia strategia di promozione del marchio.

ProdottiAnche per questi ambiziosi progetti, pare che Francesco sia intenzionato a rimanere a lungo in terra britannica, visto che la fase di ambientamento è avvenuta senza molte difficoltà, in un contesto totalmente diverso da quello italiano, sul quale attualmente si agitano le incertezze relative alla fase di negoziazione per l’uscita dall’Unione Europea. “Inizialmente ero spaventato dal fatto di dover lavorare in una nazione culturalmente molto distante dall’Italia e totalmente in un’altra lingua – sottolinea Francesco – ma a distanza di due anni posso dire di aver fatto una delle scelte migliori della mia vita. Solo muovendosi fuori dalla propria ‘comfort-zone’ si può crescere professionalmente e umanamente”. 

Nello specifico, il progetto di dottorato dello studioso foggiano riguarda la realizzazione di un modello ex-vivo della parte anteriore dell’occhio (dalla cornea al cristallino) che possa rimanere fisiologicamente stabile per un periodo di tempo di 10 giorni. Questo costituirebbe una potente piattaforma per lo screening di nuovi approcci farmacologici, ma anche per il perfezionamento di pratiche chirurgiche quali cataratta e impianto di lenti intraoculari. “Nell’ambito dell’Ingegneria Biomedica, purtroppo l’Italia offre ancora pochissime realtà di ricerca e sviluppo – afferma amaramente l’intervistato –  in quanto le grandi multinazionali hanno principalmente attiva la parte commerciale, e non la parte di ricerca. Per questo motivo, credo che la ricerca nel mio settore in Italia sia ancora un po’ troppo distante dal mondo aziendale”. Poi gli auspici per il futuro.  “Ancora non so bene come South Guys possa conciliarsi al mio percorso di studi – conclude Menduni – ma credo fermamente che le nozioni aziendali non si imparino soltanto sui libri. Chi lo sa, magari la risposta sarà una futura azienda biomedica nel sud Italia”.

IL RICORDO DI ORTA NOVA.
“Il miglior modo per predire il futuro è crearlo”. Questo è il motto di South Guys, ripreso da una citazione di Peter Drucker. Francesco Menduni, in qualità di fondatore, per il bene del suo progetto, è obbligato a guardare lontano, ma il core business della sua impresa lascia comunque trasparire una certa nostalgia del passato. Il giovane ricercatore ha vissuto ad Orta Nova fino alla maturità scientifica conseguita presso il Liceo “Guglielmo Marconi” di Foggia. Negli anni di permanenza nella cittadina dei Cinque Reali Siti ha frequentato principalmente la Parrocchia della Beata Vergine Maria dell’Addolorata, il cui parroco, Don Giacomo Cirulli, è stato appena nominato Vescovo. “Di lui e di tutti quegli anni in parrocchia conservo degli splendidi ricordi – sottolinea Francesco – soprattutto dei mitici campo scuola estivi”. Conseguita la maturità, ha deciso di trasferirsi a Napoli per studiare Ingegneria Biomedica all’ Università degli Studi “Federico II. Il percorso universitario lo ha portato sin da subito ad allontanarsi dalla provincia di Foggia, fino al grande salto addirittura oltre frontiera. “Aver lasciato la mia terra mi ha sicuramente dato tanto” – afferma Francesco. “Ma ciò che mi manca di più sono gli affetti familiari, il non poter vivere quotidianamente il mio fidanzamento, gli amici di una vita e il sole. Sicuramente sogno di poter tornare un giorno e di poter dare il mio piccolo contributo per far crescere la mia terra. Credo fermamente che sia più importante cambiare il paese, invece che cambiare paese”.

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