Non è passato molto tempo dalla visita degli amministratori di Ordona ai palazzi romani del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo. In quell’occasione la sottosegretaria al Mibact, Dorina Bianchi, aveva promesso di ricambiare la cortesia in tempi brevi e ciò è avvenuto nella giornata di ieri, giovedì 11 gennaio, quando la sua delegazione è giunta nel Comune dei Reali Siti.

L’obiettivo dell’incontro era quello di esprimere vicinanza al sindaco Serafina Stella e a quanti si stanno impegnando per potenziare il neonato museo civico di Ordona e risolvere le diatribe sull’inespresso sito archeologico di Herdonia. Pisana ma crotonese d’adozione, più di sette partiti cambiati dal 2001 ad oggi, medico e deputata, attualmente la Bianchi milita nella formazione alfaniana di Alternativa Popolare – NCD. Ha condotto diverse battaglie per il rilancio di rilevanze archeologiche calabresi, ma la sua visita in terra di Capitanata, al contrario di quanto si poteva pensare, non ha portato a promesse con ricadute concrete, anche perché l’attuale legislatura volge ormai al termine.

Dopo essere stata accolta al Comune dall’Amministrazione, dal Questore, dal Prefetto, dalla soprintendente Bonomi e dalle Forze dell’Ordine, la Bianchi ha raggiunto il Museo Civico di Ordona di via Soldato Pasculli, dove ha spiegato il senso della sua visita, non prima di aver dato un’occhiata alle tante teche vuote in attesa di allestimento.

“Da tempo seguiamo le problematiche del sito archeologico di Herdonia – ha spiegato la Bianchi – le risorse ci sarebbero pure, da parte del Mibact e della Regione, ma stiamo aspettando la risoluzione giudiziaria della vicenda. Questo perché crediamo che il sito, insieme al Museo, sia un grande esempio di racconto che potrebbe risultare molto utile ai giovani e a chi non conosce questo territorio. Abbiamo bisogno di potenziare quella filiera tra gli amministratori, i cittadini, la Soprintendenza e l’Università per concretizzare dei progetti di cui si possa vedere presto la fine. Il tempo  – ha sottolineato l’onorevole – non è una variabile da nulla, perché sapere che da qui ad un anno qualcosa viene finito penso sia una cosa importantissima”.

Poi il punto sulla contesa tra il pubblico e il privato relativa alla quantificazione dei premi di rinvenimento. “Sulle cose legali ho una difficoltà a prendere degli impegni, ma per quanto riguarda le cose di mia competenza mi sento di poter fare la promessa di diventare un trait d’union tra tutti coloro che stanno lavorando al bene del museo e del sito archeologico. In linea generale stiamo portando avanti la valorizzazione di siti meno conosciuti, che hanno pur sempre un grande patrimonio di ricchezze da mostrare. Certamente il sito di Herdonia è uno di questi”.

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