Lo scorso 27 febbraio si è tenuta l’assemblea dei sindaci durante la quale, in seconda istanza, sono state discusse le dimissioni del presidente del Consorzio Fg/4, Franco Metta. Per scongiurare questo scenario, i Comuni del comprensorio hanno dovuto mostrare, carte alla mano, gli atti attraverso i quali stanno provvedendo a saldare le loro debitorie verso Sia, l’azienda consorziata che gestisce ritiro e smaltimento dei rifiuti. E’ stata un’occasione utile per conoscere l’ammontare delle passività per ogni singolo Comune dei Cinque Reali Siti oltre che per capire la posizione di tutti i sindaci verso la strategia di salvataggio dell’azienda cerignolana. Ecco la situazione dei singoli Comuni:



STORNARA. Nel corso dell’assemblea ha preso la parola il sindaco, Rocco Calamita, che ha mostrato gli atti di Giunta Comunale del 13 e del 22 febbraio mediante i quali è stato sottoscritto il disciplinare del nuovo contratto di ARO per la durata di 9 anni e l’importo complessivo di 7.670.000 Euro. Il sindaco ha precisato che la debitoria del Comune, quantificata in 610.000 Euro, è già in pagamento attraverso un piano di rientro sottoscritto nel 2012 che prevede un canone mensile di € 8.000. Il debito residuo sarà versato in 24 mesi a partire dal primo aprile.

STORNARELLA. Anche il Comune di Stornarella, per quanto affermato dall’assessore all’ambiente Angelo Melillo, ha sottoscritto il nuovo disciplinare con gli atti di Giunta del 13 e 22 febbraio. Per quanto riguarda il piano di rientro, l’assessore ha riferito che la debitoria del Comune (di circa 363.000 Euro) sarà pagata in 24 mesi. Dalla somma iniziale vanno sottratti circa 80.000 Euro bonificati nei giorni precedenti all’assemblea.



ORTA NOVA. Il Comune di Orta Nova è l’unico a non avere una debitoria pregressa con la SIA. Per ciò che concerne il nuovo contratto di Aro, il piano esecutivo è stato sottoscritto con l’atto di Giunta n°24 dello scorso 1 febbraio per la durata di 9 anni e l’importo complessivo di oltre 14 milioni di Euro.

ORDONA. Anche il sindaco Serafina Stella ha relazionato sulla situazione del suo Comune. Lo scorso 13 e 26 febbraio il Comune degli scavi ha sottoscritto il disciplinare esecutivo verso il nuovo contratto di Aro che lo legherà a Sia per 9 anni, con un importo complessivo di 3.083.000 Euro da corrispondere durante tutto questo periodo. Per quanto riguarda il piano di rientro il sindaco ha riferito che la debitoria del Comune sarà pagata con un piano di rientro decennale a causa delle difficoltà finanziare nelle quali versa l’Ente. Il sindaco ha dato comunque garanzie sulle rate mensili del piano di rientro oltre che sul canone corrente. Nei giorni precedenti all’assemblea sono stati liquidati € 70.000.

CARAPELLE. A riguardo di questo Comune, su delega telefonica del Commissario Nicolina Miscia, ha relazionato il Direttore Generale del Consorzio, Monica Abenante. Alla data dell’assemblea il Comune di Carapelle non aveva ancora sottoscritto il nuovo contratto di ARO. Per quanto riguarda la debitoria, l’Ente ha liquidato 78.000 Euro negli ultimi giorni, una cifra che deve essere portata in riduzione alla mole debitoria complessiva che ammonta a € 367.000, quest’ultimo importo peraltro comprende anche le somme dell’addendum di contratto di servizio, pari a € 150.000, oggetto di definizione in corso.

Il Comune di Margherita di Savoia deve a Sia 1,1 milioni di euro e il sindaco Marrano, nel corso dell’assemblea ha affermato che il piano di rientro sarà articolato in rate mensili da € 70.000. Il Comune di Trinitapoli, invece, ha una debitoria di € 650.000 che salderà in 5 anni, con i legali che sono a lavoro per l’atto di transito. Il Comune di San Ferdinando, che ha in essere una risoluzione anticipata e consensuale del contratto, deve a Sia 1,2 milioni di Euro che saranno elargiti in 10 anni. Il sindaco Puttilli ha comunque ribadito la volontà di sottoscrivere il nuovo contratto di ARO. Nel frattempo, nella giornata di oggi, i sindaci della BAT hanno organizzato un’assemblea intercomunale per discutere di questi punti e per identificare una strategia comune da attuare nei confronti dell’azienda. Tutto ciò mentre le dimissioni del presidente, Franco Metta, restano sospese in quanto lo stesso ha dichiarato di non aver ottenuto sufficienti rassicurazioni dai Comuni.

 

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