Uno dei più importanti scrittori francesi contemporanei, François Taillandier, ha definito la croce un “necessario atto estetico”, il cui significato didascalico ha varcato epoche e millenni, rappresentando al contempo il dolore umano e la salvezza ricevuta tramite la fede. Mostrare a tutti per dare l’esempio del sacrificio. Ecco perché diventa importante il traguardo che si appresta a raggiungere la “Passio Christi” di Orta Nova (FG), la rappresentazione teatrale itinerante che mette in scena le ultime ore della vita di Gesù e che quest’anno celebrerà il suo ventennale.

28950951_1864995630241004_8939887999858760883_nLa parrocchia del SS. Crocifisso di Orta Nova (della Diocesi Cerignola – Ascoli Satriano), su impulso del circolo oratorio ANSPI “San Gerardo”, si sta preparando a riproporre un evento che nel corso degli anni ha calamitato l’attenzione di tanti fedeli, alcuni dei quali arrivati per l’occasione nel centro del Basso Tavoliere pugliese anche da fuori Regione. Da alcuni anni a questa parte la rappresentazione ortese è ospitata anche dal Comune di Cerignola, attraversando le vie suggestive che costeggiano le fosse granarie e altre rilevanze artistiche della città ofantina. Quest’anno la manifestazione si terrà nella serata di martedì Santo (27 marzo) ad Orta Nova a partire dalle ore 19 con ritrovo presso la Parrocchia della BVM dell’Altomare. Il senso della manifestazione è presto detto e viene spiegato dal parroco che in questi anni ha fatto sì che la Passio ortese diventasse una delle più apprezzate di tutto il sud Italia insieme all’esperienza analoga che si tiene a Ginosa.

“E’ importante focalizzare l’attenzione sulla croce perché è il centro del mistero della nostra fede” – afferma il parroco, Don Ignazio Pedone, regista e sceneggiatore della Passio Christi. “Non ci sarebbe la resurrezione senza la croce, per questo risulta necessario ricordare le ultime ore della Passione, in modo da capire quanto Dio sia vicino a noi nei momenti più difficili”.

E pure ne è passato di tempo da quanto l’idea embrionale di questo evento ha esordito all’interno della parrocchia del Crocifisso. Fu l’indimenticato Don Cesidio Cordisco a lanciare l’iniziativa con quella che era poco più di una recita dal titolo “Quadri Plastici”. Ad oggi si può dire che intere generazioni di parrocchiani di Orta Nova siano cresciute assieme a questo momento di preghiera in recitazione.  Nella sua ultima versione, la Passio è arrivata a contare oltre 300 figuranti, tra attori protagonisti e comparse, che indossano i panni dell’epoca per creare una sorta di immedesimazione collettiva. Le scene delle Passio proposte alla cittadinanza di Orta Nova sono diventate un punto di incontro per la comunità locale, con il corteo che si conclude all’interno del campo sportivo, dove viene allestito il suggestivo quanto tremendo scenario del Golgotha. Qui sarà messa in scena la scena la crocifissione e la deposizione del Cristo, cardine di tutto l’evento e di tutta la fede cristiana. Il concetto viene ribadito anche da Don Ignazio che è anche consigliere regionale dell’Anspi.

“La croce rappresenta la solidarietà più grande di Dio alla sofferenza dell’uomo, l’atto di cuore più grande nella storia dell’umanità. Coinvolgere tutti coloro che vi partecipano in questa rappresentazione è il modo migliore per aiutare tutti a meditare”.



La manifestazione ha potuto consolidarsi nel tempo grazie all’impegno profuso dagli attori più importanti rimasti pressoché invariati nel corso degli anni (Antonio Gelo, Gesù; Antonello Subrizio, Maria; Eugenio Bellino, Pilato; Savio Vurchio, Caifa; ecc.) e grazie alla disponibilità degli sponsor che hanno intuito l’importanza educativa di questo evento. Tra le novità delle ultime edizioni, ad impreziosire la grande macchina organizzativa, vi è la presenza di costumi di alta qualità acquistati direttamente in Terra Santa, (come il “Tallid”). Sono state riviste anche le armature dei soldati romani, rese più aderenti a quelle originali dell’epoca. Tante sono le maestranze che vengono coinvolte nel progetto al fine di animare il corteo della Passio Christi. Una di queste è quella dei soldati a cavallo che attirano l’attenzione dei presenti per la loro maestosità e scenicità. In ultimo, ma non per importanza, a conferma del carattere sociale e aggregativo della manifestazione, va sottolineato il fatto che questa sia partecipata da tutte le parrocchie locali e da tante realtà associative a seconda dei ruoli diversi e delle diverse competenze.

“L’auspicio è che con questi presupposti – spiega speranzoso Don Ignazio – si possa proseguire verso altri traguardi. Chissà, almeno fino alla XXV edizione…”.



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