Il bambino respira male e parla con una tipica voce nasale, sta spesso con la bocca aperta, ha secrezioni nasali abbondanti e frequenti infiammazioni: questi i sintomi che danno le adenoidi o meglio l’ipertrofia adenoidea. Sintomi che, se particolarmente intensi, fanno optare per l’intervento chirurgico di rimozione.



Che cosa sono le adenoidi.

Le adenoidi sono organi immunitari posti in fondo al naso, nel rinofaringe, costituite da tessuto linfatico che ha il compito di produrre anticorpi per difendere dalle infezioni di tipo respiratorio. In età pediatrica tendono ad aumentare di dimensioni proprio per assolvere meglio a questo compito di difesa immunitaria, dopodiché regrediscono spontaneamente verso i 9-10 anni ed infatti dopo questa età di loro non si parla più.

Se aumentano troppo di dimensioni provocano disturbi.

La loro massima crescita si ha intorno ai 3-6 anni, quando, in alcuni bambini, si può verificare una vera e propria ipertrofia adenoidea, che può determinare varie problematiche: “Il bambino adenoideo respira male, ha un timbro nasale della voce, sta spesso con la bocca aperta, ha secrezioni dense dal naso perché le adenoidi ostruiscono le fosse nasali impedendo il drenaggio del muco” evidenzia Gaetano Paludetti, direttore della Clinica di otorinolaringoiatria del Policlinico Gemelli di Roma. “A livello dell’orecchio medio, inoltre, le adenoidi possono talvolta comprimere lo sbocco delle tube di Eustachio e causare un ristagno di catarro, che provoca otiti medie secretive, la cui manifestazione principale non è il dolore (come succede nelle otiti batteriche), bensì il calo di udito, dovuto proprio all’accumulo di muco”.

Adenoidi: quando vanno tolte?

L’intervento di adenoidectomia si prende in considerazione quando i disturbi sono importanti e fastidiosi: la respirazione è difficoltosa, sia di giorno che di notte tanto da costringere il bambino a respirare con la bocca aperta, le secrezioni sono particolarmente abbondanti e si riscontra un calo dell’udito. “Alcuni specialisti sostengono che la respirazione con la bocca possa a lungo andare deformare il massiccio facciale, dando un palato più ogivale, anche se non tutti sono d’accordo su questa tesi poiché la forma del viso potrebbe dipendere anche da caratteristiche ereditarie” fa notare il prof. Paludetti. “E’ vero invece che il calo di udito di origine catarrale, legato in parte all’ipertrofia adenoidea in parte ad una concomitante patologia allergica, potrebbe, alla lunga, diventare permanente”.

Ci sono accorgimenti utili per evitare l’intervento alle adenoidi?

Senz’altro può esser d’aiuto far soffiare bene il naso al bambino, portarlo al mare d’estate ( lo iodio marino e gli inevitabili lavaggi con acqua e sali per irrigazione nasale, fanno bene a questa patologia), effettuare terapie con mucolitici, cortisonici ed a volte antibiotici; tuttavia, se i disturbi sono particolarmente intensi, è ben difficile che da soli questi rimedi possano esser sufficienti. In ogni caso ogni situazione va valutata a sé: se si può, prima di intervenire si aspetta fino ai 7-8 anni; se invece i sintomi sono molto evidenti, meglio non rimandare.

cpUn aiuto naturale per combattere l’ipertrofia adenoidea è oggi dato anche dall’Haloterapia con metodo Aerosal®, che prevede un’inalazione di aerosol salino  a secco in una stanza rivestita internamente di sale. A tal proposito “Il medico pediatra” un periodico della Federazione Italiana Medici Pediatri  ha pubblicato nel 2014 uno studio della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Bari sugli effetti dell’Haloterapia con sistema Aerosal®, su bambini con ipertrofia adeno-tonsillare sub-ostruente e patologie collegate, evidenziando come “il trattamento haloterapico con sistema Aerosal® ha dimostrato un’attività terapeutica statisticamente significativa in ambito otologico con riduzione dell’ipoacusia e una parziale riduzione dell’ipertrofia adenotonsillare”. Pertanto l’haloterapia con sistema Aerosal®, presente solo nei centri autorizzati “Clinica del Sale” può essere considerato un valido trattamento coadiuvante della terapia medica convenzionale nelle patologie sub-ostruttive adenotonsillari e delle patologie ad esso collegate.

(FONTE E RIFERIMENTI: https://www.nostrofiglio.it/)

@ARTICOLO REDAZIONALE



NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO