Una storia che potrebbe essere tranquillamente raccontata nelle trasmissioni televisive di “C’è Posta per te” o “Chi l’ha visto”, per il suo valore nostalgico e per quella ricerca spasmodica di ristabilire legami di parentela persi col tempo. E’ la storia di Ivonne Hanisch, una distinta signora tedesca che viva nelle regioni del sud della Germania, a confine con la Svizzera. Ivonne, da un po’ di tempo a questa parte, ha deciso di riempire con dei volti e delle testimonianze quelle caselle vuote che ha sempre avuto sul suo albero genealogico. In modo particolare sta cercando di ottenere notizie sula sua nonna biologica, Hertha Käthe che, sul finire della seconda guerra mondiale, decise di recarsi in Italia insieme al padre di Ivonne.



Dopo questo viaggio della nonna Herta non si sono più avute notizie, tant’é che il padre di Ivonne è stato adottato in Germania dalla famiglia Gartner. L’unica testimonianza della signora Herta è riconducibile ad una lettera che la stessa scrisse da Carapelle, nel 1947. Nella missiva che oggi conserva Ivonne c’è scritto, rigorosamente in tedesco, quanto segue:

“Cara famiglia Paul Gärtner, per favore scusami se ti lascio aspettare così tanto per una risposta. È stato un po ‘di tempo per me pensare, ma ora ho deciso di scrivere questa lettera. Ti lascerò mio figlio per sempre. Io stesso ero destino e non ho avuto la fortuna di stare con mio figlio. Si prega di prestare attenzione a lui. 12.7.1947 da Carapelle di Hertha Käthe Meyer / Pielert” 

Conoscere la storia della donna, per Ivonne, vuol dire innanzitutto comprendere un passaggio fondamentale dell’esistenza travagliata del padre. Quest’uomo ha avuto due figli (tra cui Ivonne) che non ha potuto vivere a pieno a causa della sua morte prematura e dei tanti problemi legati all’alcol. Oggi Ivonne chiede di sapere se sua nonna ha avviato un’altra esistenza in Italia, se magari in giro per il meridione ci sono dei suoi zii o dei suoi cugini che possano rinsaldare quel senso di familiarità che le è un po’ mancato negli anni. Ha deciso di affidare a questa testata il suo appello.



“Ho bisogno di aiuto per favore, care persone di Carapelle. Se qualcuno conosce Hertha Käthe Pielert – Meyer è pregato di contattarmi. Lei è la madre di mio padre e ha scritto una lettera da Carapelle nel 1947. Si dice che abbia più figli e io sto ancora cercando dei miei parenti proprio a Carapelle. Confido nel vostro aiuto”. 

3 COMMENTI

  1. La persona più appropriata per darti notizie su questo caso è il sig. Giulio Bellarosa di Carapelle marito della sorella del sig. Di Fonzo quale marito della signora Hertha Käthe.

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