Diffondiamo integralmente l’appello di un giovane agricoltore di Orta Nova, Giuseppe Bracone, che interviene sulla stagione dei carciofini e sulle anticipazioni che vengono dal mercato, al termine di un periodo caratterizzato dalle intemperie e dagli ingenti danni alle colture ortive nel territorio del Basso Tavoliere.



Pochi sanno che uno dei primati che l’Italia può vantare è la produzione di carciofi. Oggi è infatti il maggior produttore mondiale di carciofo (Cynara Scolymus). La Puglia è al primo posto in Italia per superficie agricola destinata alla produzione di questo ortaggio. Una grossa fetta di questa percentuale è dovuta al contributo degli agricoltori di Capitanata, concentrati in special modo nella zona del basso tavoliere. La cultivar più diffusa è il Violetto di Provenza, chiamato anche Francesino. Nel basso tavoliere, si sviluppano numerosi centri di raccolta tra cooperative, aziende private di commercio e industrie conserviere.

Dietro al barattolo di carciofini sottolio, che troviamo tra gli scaffali dei supermercati, oltre alla filiera dal produttore al consumatore, c’è da ringraziare la manodopera di centinaia di donne e uomini, che, con cura, proprio nelle industrie agroalimentari, ogni giorno, rendono la nostra terra e i nostri sapori unici in tutto il mondo. La nostra provincia, la nostra terra, le nostre produzioni di carciofo hanno sofferto moltissimo l’ondata di gelo arrivata a febbraio, portando neve e gelo anche nella nostra Capitanata. Campi di carciofo innevati e ghiacciati… un bel vedere per i nostri occhi ma con produttori fortemente amareggiati per la perdita del prodotto. Non ci sono raccolte di carciofo ormai da settimane, da dicembre a oggi non si fa altre che aspettare e lavorare al meglio per una veloce ripresa delle carciofaie stesse.

Nella Pasqua napoletana, come da rito, si aspetta l’arrivo in casa dei carciofi della Puglia, i carciofi della nostra terra. Quest’anno non è stato così. Il mio appello è indirizzato agli industriali agroalimentari e a quanti mediano nella commercializzazione di carciofo, che si vedono già impegnati da giorni con l’arrivo di prodotto da altre regioni d’Italia. Tra qualche settimana si entrerà nel vivo della raccolta di carciofini del tavoliere, destinati alle industrie conserviere, se pur in ritardo a causa del maltempo; ogni agricoltore dedito a questa coltura spera di racimolare una fonte di reddito per la sussistenza aziendale. Spero in voi, che teniate conto del prodotto locale in arrivo, della freschezza, della qualità certa e che possiate dare il giusto compenso. Con me, ve ne saranno grati tutti i produttori di carciofo.

Giuseppe Bracone



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