Fabbrico è un paese dell’Emilia, uno di quei luoghi in cui tutti conoscono tutti e tutti, bene o male, gravitano intorno agli stessi posti: il bar, gli argini dei canali, la fabbrica del paese. In una realtà apparentemente ordinaria e monotona, trascorrono la vita Valerio e Davide, due grandi amici, e Anela, la fidanzata di Davide, che diventa il centro della storia. Roberto Camurri, nel suo romanzo “A misura d’uomo”, non si limita a raccontare le vicende dei personaggi principali, ma allarga lo sguardo, accogliendo tra le pagine del libro anche le storie di Maddalena, Bice, Giuseppe, Lorenzo, Mario ed Elena. Un racconto continuo, in cui ogni personaggio spiega al lettore la propria storia, le proprie fragilità, i propri sentimenti. Parafrasando il titolo, dalla penna di Camurri emerge “la misura delle persone” che vivono nella comunità. È una storia circolare, che inizia e finisce con la stessa voce. Una storia confusionaria e commovente. Un coro di voci che lascia nel lettore una strana quiete, come quella del fuoco che si nasconde sotto la cenere. Per lettori attenti.



Se fosse cibo:
Gnocco fritto, piatto tipico dell’Emilia.

Racchiuso in una frase:
Valerio beve Campari, è una bella giornata, un accenno primaverile, le ultime montagne di neve sui marciapiedi si stanno sciogliendo, l’erba nei prati si sta asciugando. Appoggiate le mani al bancone, dice, anche se non sa bene a chi lo stia dicendo: a nulla, non è servito a nulla. C’è silenzio adesso, solo la foto di Giuseppe alla parete, sbiadita, le listarelle di legno sembrano prendere un altro colore e la sedia rossa davanti al bar sembra già fuori luogo, come un pezzo di puzzle che ti rimane in mano una volta che hai finito, un’imperfezione a cui non riesci a trovare un posto nel mondo. (p. 113)

Edizione utilizzata:
Roberto CAMURRI, A misura d’uomo, NN, Milano 2018.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (ibs.it, lafeltrinelli.it).



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