Un ritornello che puntualmente si ripresenta con i primi pollini della primavera, in quel di Orta Nova. La villa comunale di Via Stornara, uno dei pochi polmoni verdi della città e tra le strutture più belle di tutta la Capitanata, rimane chiusa oltre tempo nonostante le proteste dei cittadini e delle opposizioni politiche.



Negli ultimi giorni i social network hanno documentato svariate sortite di cittadini ortesi che, noncuranti della chiusura, sono entrati nella villa per fotografare e riprendere il degrado che si trova all’interno. Erbacce alte, tombini aperti, pali dell’illuminazione non funzionanti, servizi igienici fuori servizio e giostrine non utilizzabili; questa è la situazione attuale all’interno del parco che non riapre dall’estate scorsa.

Gli ultimi tentativi di gestione risalgono a quando l’amministrazione comunale aveva incaricato prima le Guardie Ambientali, poi un’agenzia privata di vigilanza, per sorvegliare la vasta pianta della villa e scongiurare atti vandalici. Ma alla scadenza dei contratti e dei rapporti convenzionati, nulla più si è fatto ed oggi il polmone verde ortese ha cambiato totalmente volto.

Eppure soltanto nel 2017 la villa era stata oggetto di lavori di riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione che allo stato attuale è già parzialmente fuori uso. Secondo quanto si apprende dalla delibera di Giunta del 1 marzo scorso, l’ingegnere Chiumento avrebbe disposto uno studio di fattibilità con l’obiettivo di completare l’intervento di riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione della Villa Comunale, prevedendo tra l’altro anche la predisposizione di un impianto di videosorveglianza all’interno della struttura, soprattutto nelle zone più esposte agli atti vandalici (zona bagni, zona deposito, zona anfiteatro, zona ingresso).

Questi lavori, per i quali non si sanno ancora le tempistiche, sarebbero resi possibili con fondi del bilancio comunale, attingendo le somme correnti dalla disponibilità residua di mutui contratti con la cassa depositi e prestiti per vari lavori svolti in città. Nonostante ciò, però, la cittadinanza chiede da subito la riapertura della villa per permettere alle tante famiglie ortesi di avere un punto di svago per i propri figli e non essere costrette a recarsi nei comuni limitrofi.

“In questi quattro anni si sono dedicati solo al lavoro, lavoro e forniture per opere ed appalti pubblici trentennali” – spiegano i Riformisti ortesi, rivolgendosi agli amministratori.  Mentre per i servizi collettivi, alla persona ed all’ambiente, totale abbandono! Chiusure di servizi senza senso, noncuranza delle persone, degrado, sporcizia, tutte queste ingiustizie amministrative, hanno causato privazioni e disservizi inauditi, ineguagliabili e inimmaginabili, fino ad ora!”.



 

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