Si era verificato un caso simile nei pressi di Ordona qualche settimana prima. Negli ultimi giorni i lavori di potenziamento della tratta ferroviaria Foggia – Potenza hanno permesso di scoprire un altro sito di interesse archeologico, in una zona non molto distante da Candela.



Questa volta però non si tratta di reperti dauni o romani, ma ancora più datati, che potrebbero permettere alla cittadina dei Monti Dauni di riscoprire ataviche origini. Quelli emersi in località “Piscioli”, infatti, sarebbero addirittura dei resti di un villaggio neolitico risalente a circa 6.000 anni fa, con tanto di sepolture e fosse per la conservazione di alimenti e raccolto che riconducono ad una storia tanto antica quanto affascinante.



Gli scavi sul cantiere sono stati effettuati dai tecnici della Tethys, società romana che ha realizzato indagini geologiche e archeologiche per molti importanti lavori pubblici, e che lavora sul sito per consentire la costruzione di un nuovo binario con cavalcavie e gallerie. I lavori di ricognizione hanno fatto emergere la presenza di silos, focolai, macine, utensili e materiali di varia natura che ora saranno sottoposti a opere di isolamento e di restauro presso i depositi di Ordona e Manfredonia. In ragione di ciò pare che i lavori infrastrutturali subiranno inevitabilmente dei rallentamenti.

 

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