Questa mattina, nell’aula consiliare di Trinitapoli si è tenuta un’importante – quanto improvvisata – conferenza stampa alla presenza dei sindaci e dei rappresentanti dei Comuni che fanno parte del Consorzio Fg/4, il cui servizio di raccolta rifiuti è gestito dalla SIA srl. E’ stata un’occasione per aggiornare cittadini e lavoratori sulla strategia di salvataggio della Sia e per lanciare un appello al presidente Michele Emiliano affinché possa dare credito all’indirizzo designato dai sindaci, dopo aver accantonato la possibilità di assorbimento all’interno di un’altra partecipata pubblica operante sul territorio regionale.



Nell’aula consiliare “Cavalieri di Malta” erano presenti i sindaci di Trinitapoli, San Ferdinando, Margherita di Savoia, Stornarella, l’assessore Grandone di Stornara e Franco Metta, sindaco di Cerignola e presidente del Consorzio. A quest’ultimo è spettato il compito di illustrare il piano d’azione per il salvataggio dell’azienda, un piano che in queste ore si è concretizzato sulla scorta di una rinnovata unità di intenti tra i rappresentanti dei Comuni coinvolti. L’obiettivo è quello di ottenere tempo affinché si possano sbloccare una serie di condizioni utili al pagamento degli stipendi e al ripristino e potenziamento dell’impiantistica.

“Prima di chiedere agli altri di fare qualcosa” – spiega Metta – “i sindaci in primis si sono attivati per garantire la continuità a SIA. In particolar modo, ieri, abbiamo dato soluzione ad una serie di problemi, dando seguito a quanto deciso venerdì scorso in Prefettura. Con la delibera del Comitato Esecutivo abbiamo fatto fronte alla prima necessità, ovvero quella di garantire l’esborso di circa 360.000 euro per garantire la polizza fideiussoria sull’impiantistica SIA. Senza la polizza il consorzio rischiava la revoca dell’AIA che consente l’utilizzo degli impianti esistenti e l’eventuale costruzione dei nuovi”.

In merito a questo punto, secondo quanto è stato reso noto durante la conferenza, la Regione Puglia ha inviato una diffida ad adempiere alla SIA, ragion per cui questo punto è stato inteso come assoluta priorità tra le emergenze da risolvere. Poi ci sarà la sottoscrizione di un unico contratto di servizio tra tutti i Comuni del Consorzio e Sia che garantisca all’azienda un flusso economico in entrata di 14 milioni, quelli che servono per scongiurare il fallimento.



“In questo momento – continua Metta – l’architetto Vasciaveo, supportato da un team di esperti giuridici e contabili, sta predisponendo la domanda di accesso al concordato preventivo in continuità, ovvero un sistema che viene largamente usato da società pubbliche e che serve a blindare la Sia che così non sarà più aggredibile dai creditori per 18 mesi, fino a quando non si concretizzerà il rilancio”. 

Capitolo stipendi dei lavoratori. Metta ha affermato che durante la conferenza stampa, alcuni responsabili della Sia fossero presso l’Agenzia delle Entrate per sbloccare i pignoramenti sulle somme stanziate dai Comuni in modo tale da poter utilizzare i fondi vincolati alle spese correnti. Al termine di questa settimana dovrebbero arrivare buone nuove per gli stipendi che non sono stati onorati negli ultimi mesi e che hanno determinato lo stato di agitazione dei lavoratori. Allo stesso tempo i Comuni si sono impegnati con risorse proprie per potenziare il parco mezzi e far ripartire un minimo di raccolta per le città che sono ripetutamente invase dai rifiuti. Ma per garantire continuità a lungo termine ci sarà bisogno di un ulteriore intervento della Regione, ecco perché i sindaci hanno voluto rivolgere un appello al Governatore Emiliano, in accordo con i lavoratori e le sigle sindacali.

“Spetta a noi il compito di salvare la Sia, non abbiamo bisogno di ‘Superman’ che arrivano da Bari” – precisa Metta. “Al presidente Emiliano chiediamo solo una proroga di due mesi dell’ordinanza n.1 del 2018, quella che ha consentito ad Aseco di gestire l’impianto di biostabilizzazione e di attivare le nuove biocelle e che potrebbe consentire di riattivare tutta l’impiantistica. Siamo sotto attacco a causa di alcune informazioni distorte che vogliono far passare noi sindaci come gli avversari di Aseco. Non è affatto così, in quanto abbiamo la massima collaborazione con l’azienda. Abbiamo solo bisogno di regolare i rapporti civilistici tra il Consorzio e l’Aseco. Auspichiamo che nessuno giochi al massacro rispetto a questo tema così delicato”. 

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