E’ arrivata la presa di posizione del vescovo Sua Eccellenza Monsignor Luigi Renna sullo scandalo a luci rosse che ha interessato la comunità di Candela e poi di riflesso tutta la Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano. Nelle scorse ore il Pastore diocesano, dopo aver annunciato, il giorno 6 agosto, la nomina di don Michele Centola ad amministratore parrocchiale della parrocchia B.V.M ella Purificazione in Candela ha annunciato che nei confronti di don Michele de Nittis sia in atto il procedimento canonico secondo quanto prescritto dal Codice di Diritto Canonico.



Il sacerdote trentaduenne originario di Stornara è finito nel mirino delle cronache locali dopo che una sua foto in atteggiamenti sessuali è circolata sul web e in particolare su Telegram, facendo il giro di tutta la Diocesi e non solo. Decisive sono state anche le dichiarazioni dell’escort campano Francesco Mangiacapra che di recente ha consegnato una documentazione per fornire ulteriori elementi da cui si evincerebbe come queste condotte del parroco non sarebbero state di natura occasionale.

In attesa del procedimento a suo carico, il giovane sacerdote è stato declassificato a presbitero diocesano e questo ha suscitato ulteriori polemiche visto che a Bari, per un caso recente analogo alcuni frati sono stati del tutto sospesi dal loro incarico. Poi Renna è stato a Candela per la festa patronale di San Rocco e ha concelebrato la messa solenne proprio con il parroco appena investito dallo scandalo.

“La magnanimità di mons. Renna – afferma Mangialacapra sul suo blog personale – non sta impedendo attualmente al presbitero deposto di continuare a celebrare la Messa in luogo pubblico, tanto che lo si può trovare sovente presso l’Istituto Cuore Immacolato di Maria delle Suore Missionarie del Cuore Immacolato di Maria (ndr. a Cerignola) dove, nonostante la presenza di un cappellano stabile che normalmente celebra la Messa, don Michele de Nittis si recherebbe alcune mattine a celebrare, anche innanzi ad alcuni astanti”.



Alla fine il cambio di rotta del Vescovo è arrivato tanto che il prete sotto l’occhio del ciclone non è stato invitato a Stornara, in occasione della festa patronale, come avveniva ogni anno, per prendere parte alle celebrazioni del santo patrono del suo paese d’origine. Se in un primo momento era sembrato che il vescovo Monsignor Luigi Renna si fosse sottratto alle domande, nella giornata di oggi il pastore diocesano è intervenuto su Marchiodoc e Teleblu per esprimersi in merito a questa vicenda, per fare chiarezza sulla posizione della Curia e per dichiararsi disponibile a chiedere scusa qualora i capi d’imputazione su Don Michele De Nittis fossero effettivamente riscontrati.

“Quando si ha una sospensione si può celebrare in una cappella privata, ma non in orari aperti al pubblico” – afferma Renna nell’intervista. “Al massimo con i religiosi di quella cappella, o perfino da soli, ma non davanti ai fedeli. Si è gonfiato molto questo caso della celebrazione, ma adesso il sacerdote vive lontano, in una situazione nella quale è protetto. […] Sono pronto a chiedere scusa – conclude – quando sarà terminato il processo di accertamento della verità. È giusto che lo faccia a nome mio e del diretto interessato se verranno accertate le contestazioni mosse”.

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