Anche la cantina “Casa Primis” di Stornarella è stata ospite presso Autochtona, il forum nazionale dei vini autoctoni che si è tenuto in questo ultimo weekend a Bolzano. Un evento in grado di esaltare le tipicità dei vini provenienti da vitigni unici o rari della ricca tradizione italiana, una mostra che racconta le esperienze di centinaia di vignaioli che coltivano e lavorano direttamente le loro uve e seguono di persona l’intero processo produttivo, dalla vite al bicchiere. Un occasione anche per consentire agli operatori di incontrare realtà di nicchia, spesso sconosciute, che custodiscono e difendono vini tipici che attirano un numero sempre crescente di appassionati. Anche quest’anno la kermesse ha avuto numeri di grande successo: oltre 1.300 visitatori specializzati; 46 media del settore accreditati; 73 banchetti per la degustazione; 85 produttori presenti; 358 etichette provenienti da 17 regioni italiane; 15 buyer internazionali da 10 Paesi; 500 metri quadri di superficie espositiva.



A rappresentare la provincia di Foggia c’era la cantina di Stornarella, con Gianni Mauriello socio ed enotecnico il quale si è mostrato entusiasta del notevole afflusso di curiosi ed esperti del settore: “I nostri vini stanno riscuotendo molto successo, in particolar modo il Nero di Troia; vino abbastanza sconosciuto da queste parti ma che allo stesso tempo ha riscosso successo tra i presenti grazie alle sue caratteristiche particolari”. Tra le esposizioni vi erano anche vini come il Crusta, il Negroamaro, il Primitivo, il Bombino bianco, il Fiano, il monrose e il Cigliegiolo. La cantina Stornarellese è stata l’unica cantina foggiana ad aver preso parte a questa fiera in cui erano presenti cantine da tutto il mondo.
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“Casa primis” è una cantina che nasce nel 2003 a Stornarella grazie alla passione di due giovani tecnici entrambi figli di agricoltori: Nicola Selano, agronomo; e proprio Gianni Mauriello. “Il nome “Primis” sta per primordiale – spiega Mauriello – intendendo per tale l’approccio naturale e immediato con la vite e il vino. 22 ettari di vigneti a controspalliera impiantati e prodotti con le più moderne tecniche vitivinicole”.



Soddisfatto della fiera è anche Pierluigi Gorgoni, curatore della rassegna, il quale ha affermato: “ Sono molto impressionato dalla qualità dei vini provenienti dalla difficilissima vendemmia 2017, i finalisti delle categorie Lagrein “giovani” e Lagrein Kretzer sono vini, oltre che immediati, di validissima struttura, maturi quanto piacevoli, vibranti e continui, assai più di quanto potessi attendermi. Le annate 2015 e 2016, invece rappresentate tra le riserve, sono tra le migliori dell’ultimo decennio, e non solo, e quindi lascia meno sorpresi la struttura e la straripante ricchezza dei relativi vini”.

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