Diffondiamo integralmente il comunicato stampa a firma del sindaco di Ascoli Satriano Vincenzo Sarcone in merito al futuro del castello ducale e al progetto di riqualificazione e destinazione d’uso della struttura stessa.



Il territorio del subappennino dauno offre numerosi elementi di interesse culturale che attendono di essere convenientemente conosciuti, valorizzati e messi a sistema. Ascoli Satriano è un piccolo/grande centro che svolge un ruolo privilegiato in tale contesto, in considerazione della ricchezza di testimonianze archeologiche di notevole importanza e di notorietà internazionale. Gemma luminosa di tale patrimonio è il gruppo marmoreo dei Grifoni, divenuti simbolo della cittadina e scelti per rappresentare la cultura italiana al recente Expo di Milano e al convegno Unesco di Parigi del 2017.

Esso è espressione del ricco patrimonio custodito e per buona parte ancora sconosciuto sotto la coltre del parco archeologico dei Dauni; ma Ascoli, antica sede diocesana, racchiude anche importanti testimonianze architettoniche della civiltà e delle tradizioni cristiane di epoca medievale, rinascimentale e barocca. Tali testimonianze richiamano già al momento l’attenzione di numerosi turisti e visitatori e attraggono l’attività di gruppi di studiosi che, con frequenza crescente, rivolgono i propri interessi scientifici a questo territorio.

Il luogo vocato a fungere da riferimento territoriale per lo sviluppo e il potenziamento del ruolo culturale e di volano per l’economia del territorio di Capitanata è il Castello, che sorge alla sommità di uno dei tre colli su cui si adagia il centro storico di Ascoli. Il Comune di Ascoli Satriano ha avviato un programma di restauro e di rifunzionalizzazione del Castello ducale che ambisce a divenire il catalizzatore delle iniziative di studio, catalogazione, restauro e divulgazione del ricco patrimonio storico e archeologico presente in tutta la provincia di Foggia.
Il progetto di restauro e di valorizzazione del castello, inquadrato nella collaborazione avviata da tempo con il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, si articola in lotti funzionali, assistiti finora da finanziamenti statali e regionali.

La posizione del castello nel centro storico e la sua dimensione consentono di offrire nuovi servizi rivolti ad un pubblico diversificato, che integra quello tradizionale degli studiosi e dei ricercatori. Secondo l’ampia visione descritta e perseguita dall’amministrazione comunale, si prevede di configurare alcuni degli spazi per l’esposizione permanente dei tesori archeologici ascolani, mentre altri potranno adibirsi alla custodia, alla catalogazione e laboratori per il restauro dei rinvenimenti archeologici provenienti dall’intera provincia di Foggia, divenendo luoghi di formazione e di trasmissione della cultura. Ecco perché è stato richiesto un nuovo finanziamento europeo di circa €. 3.000.000,00 (3 milioni di euro) al fine di completare l’azione intrapresa, insediando il ricco patrimonio librario della Biblioteca Comunale, con tutti gli ambienti e servizi complementari, negli ampi e prestigiosi locali del piano nobile del Castello, liberando la struttura attualmente utilizzata dell’ex seminario serafico, impropriamente adattata all’uopo. La rinnovata struttura e l’incrementata presenza di visitatori non potrà che incrementare e attrarre nuovi interessi e promuovere l’avvio e la crescita di attività economiche a supporto della fruizione turistica e culturale (ristorazione, ricettività, artigianato locale, ecc.).



Di tale processo sarà partecipe la cittadinanza di tutti i centri vicini, la quale potrà usufruire di una struttura aperta alla società, un servizio dove le esigenze e le necessità culturali di tutti possono trovare risposta. Si potranno svolgere quindi progetti mirati a diverse fasce di pubblico (i ragazzi, gli adolescenti, le casalinghe, i pensionati), che possono essere avvicinate all’attività della biblioteca valorizzando il patrimonio librario e offrendo strumenti adeguati ai loro interessi: la lettura infantile, internet, la musica, i romanzi, i giornali e le riviste, adattando gli orari di apertura secondo le esigenze delle diverse fasce di utenza e coerenti con le tradizioni locali. Si tratta di una forma particolare di turismo culturale legata alla scoperta delle radici, delle attività preindustriali, e della flora e della fauna di alcuni tipici ecosistemi. Vi sono, infatti, aree interessanti per la flora e la fauna che vive nel territorio, il quale presenta zone ancora incontaminate o protette e per questo ricche principalmente di avifauna.

A restauro ultimato, il castello diverrà uno dei principali nodi della rete che collegherà il patrimonio storico e culturale esistente in Capitanata. La rete culturale che si intende costituire servirà per creare un ponte, un collegamento e quindi un aiuto reciproco tra queste realtà così vicine tra loro e ricche di cultura e bellezze naturali. I musei di questi comuni sono spesso ubicati all’interno di castelli restaurati e curati, che da soli rappresentano piccoli gioielli artistici dei secoli scorsi e raccontano la storia di questa splendida regione. Un patrimonio, quindi, che in molti, soprattutto volontari, legati e cresciuti in questa realtà, vogliono valorizzare e far conoscere a chiunque possa in qualche modo esserne interessato.
W Ascoli Satriano W la Capitanata.

Il Sindaco
Vincenzo Sarcone

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