Ore decisive per il sito archeologico di Herdonia e per il suo ventennale contenzioso che coinvolge la proprietà da una parte e il Ministero dei Beni culturali dall’altra. Il giudizio sui premi di rinvenimento spettanti per le parti già scavate è giunto al Consiglio di Stato e ha visto una prima sentenza lo scorso 29 novembre con una disposizione di rinvio per permettere il ricalcolo degli interessi sul premio da riconoscere alla famiglia Cacciaguerra.



Nella sentenza non definitiva della Sesta Sezione del Consiglio di Stato si “dispone in via istruttoria come da motivazione, incaricando il commissario ad acta a compiere il ricalcolo di rivalutazione ed interessi sul premio di rinvenimento relativo al compendio immobiliare in questione, secondo le modalità specificate in motivazione”. L’organo d’appello della giustizia amministrativa ha fissato una nuova camera di consiglio per il prosieguo della trattazione del reclamo alla data del 20 dicembre 2018.



Una settimana, quindi, che ci distanzia da quella che potrebbe essere la risoluzione definitiva di anni di contenzioso che hanno immobilizzato la procedura di esproprio e hanno bloccato l’eventualità di progettualità pubbliche e finanziamenti per la fruizione del sito di Herdonia. In attesa della pronuncia definitiva del Consiglio di Stato, nel frattempo, il Comune di Ordona si sta muovendo per intercettare ulteriori fondi. Nelle ultime ore, infatti, gli uffici hanno predisposto un progetto di € 400.000, presentato alla Regione Puglia nella misura specifica dedicata alla fruizione dei beni archeologici, per la predisposizione di opere infrastrutturali che agevolano l’arrivo di avventori e turisti.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO