“Oltre alle gambe c’è di più!”: cantava un indimenticato inno femminista degli anni ’80. Ad oggi, non ci dovrebbe essere bisogno di dimostrarlo, eppure essere donna continua ad esser una fatica. Non solo perché, per quanto ci vogliano convincere del contrario con riformuccie sulle pari oppurtunità e inserendo qualche dirigente con la gonna qua e là, continuano ad essere palesi il divario e la discriminazione nelle forme più sottili, ma anche perché troppo spesso ci impediscono di esserlo, semplicemente.

Sono oltre 450 i casi di femminicidi negli ultimi tre anni; “solo” 17 dall’inizio del 2016. L’ultima vittima si chiamava Sara, aveva 22 anni e chissà quanti sogni. Non potrà realizzarli e non l’ha deciso lei. Perché? Perché chi giurava di amarla l’ha bruciata viva. Vi stupite? Davvero? Se ne sentono tutti i giorni, che sarà mai!

Sarà che non possiamo mostrare le gambe e pretendere di non essere rozzamente lusingate. Sarà che non possiamo ambire ad occupare posti da sempre riservati a menti maschili – dai, magari siamo pure bionde! Sarà che non possiamo permetterci di voler scegliere tra lavoro e famiglia – e magari voler fare bene entrambi! Sarà che non possiamo prenderci il lusso di lasciare chi non amiamo più, pensando di potercela cavare senza per questo essere offese, perseguitate e molestate almeno un po’.

Sarà così, fino a quando?

Siamo donne e, per quanto sia ancora difficile comprenderlo, non possiamo essere uccise per far sapere che esistiamo. O esistevamo.

Non deve essere troppo tardi. Non dobbiamo urlare (di dolore) per essere ascoltate. Non possiamo fingere che vada tutto bene, solo perché è sempre stato così. Non dobbiamo lottare per avere ciò che agli uomini è, per natura e senso comune, dovuto.

Insegniamo ai nostri fratelli, figli, nipoti il rispetto per chi ci mette al mondo. Insegniamo loro a mettersi al nostro fianco senza sentire il bisogno di prevaricare, primeggiare, sovrastare. Insegniamo loro che siamo uguali, non perché ce lo raccontano, ma perché la nostra testa non possiede meno o più della loro.

Educhiamo la società alla parità, all’uguaglianza, al rispetto vero.

E noi, donne, dimostriamo di esserlo. Nessun prezzo. Abbiamo pagato abbastanza.

 

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