Sono ore concitate quelle che stanno caratterizzando la frenetica attività di ricerca disposta dal Prefetto di Foggia, Maria Tirone, sulle tracce di Francesco Armiento, il giovane di Manfredonia scomparso nel nulla lo scorso 27 giugno. Su di lui e sul suo allontanamento, le ombre della Lupara Bianca del Gargano, evidenziate anche dalla definitiva resa della madre del ragazzo.

Armiento Francesco-2La speranza è l’ultima a morire solitamente, ma non in questo caso in cui proprio la famiglia di Francesco sembra aver già assodato la morte del ragazzo, anche in ragione dei trascorsi poco limpidi che lo stesso aveva avuto, a stretto contatto con ambienti criminali locali. La resa della madre ha avuto un riflesso negativo anche sulle ispezioni in corso da domenica scorsa nelle campagne di Mattinata e lungo le pendici boschive del Gargano. Nello specifico, la zona maggiormente indiziata dalle disposizioni dei Magistrati, sarebbe quella di Tor di Lupo, una località impervia del Gargano, tra Vieste e Mattinata, dove si trovano numerosi vasconi per l’irrigazione dei campi agricoli.

Si cerca Francesco, ma soprattutto la sua salma che potrebbe essere stata occultata in uno dei tanti anfratti che caratterizzano la zona. Alle ricerche stanno partecipando diversi reparti specializzati, i quali hanno avuto il compito di dividersi le aree individuate dal segnale GPS. Sul posto le squadre del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, gli uomini del nucleo Speleo-alpino-fluviale, il nucleo Topografico applicato al soccorso (Taf) e le Unità cinofile dei Carabinieri delle stazioni di San Giovanni Rotondo e Manfredonia. Instancabile è stato anche il contributo offerto dai volontari della Protezione Civile di diverse circoscrizioni locali e da alcune Associazioni che hanno offerto supporto logistico e di personale. Per il Megafono, la testimonianza di un giovane volontario di Orta Nova che in questi giorni ha operato incessantemente per reperire quanto meno delle tracce riconducibili al giovane scomparso.

las“Al seguito del numeroso dispiegamento di forze – ha spiegato Antonio Lasalvia, della Misericordia di Orta Nova – si respira un aria di preoccupazione ma anche di rassegnazione. Personalmente, mi trovo alla seconda esperienza nel campo delle ricerche di persone scomparse e nella precedente occasione si avvertiva un clima di maggior entusiasmo che in questo caso non abbiamo avvertito. Qualche giorno fa – racconta – una squadra operativa ha rinvenuto un telefono cellulare e una scheda sim, non molto lontano da dove mi trovavo io. Immediatamente è stato redatto il referto del rinvenimento e adesso spetterà alle autorità competenti stabilire se gli oggetti rinvenuti siano o meno riconducibili al ragazzo manfredoniano”.

Nel frattempo, le ricerche sembrano essersi interrotte nella giornata di ieri, quando la madre di Francesco ha diffuso un’altra lettera rivolta agli aguzzini del figlio. Il generale sconforto per le sorti del ragazzo sta pervadendo anche gli inquirenti e le autorità che hanno il compito di coordinare le operazioni. Si cerca una chiave di volta, un appiglio per dare senso al rilancio delle attività di indagine.

“In questi giorni – ha spiegato Lasalvia – siamo stati convocati al tavolo tecnico con i Magistrati e i rappresentanti di tutte le squadre dispiegate sul campo. Durante questo appuntamento sarà deciso se vi sono i presupposti affinché le ricerche possano continuare, considerando che sono trascorse quasi due settimane dalla scomparsa del ragazzo e le speranze di trovarlo ancora in vita sono ridotte al lumicino, a meno che non sia scappato da qualche parte per timore di subire delle violenze”.

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