Si è concluso con una foto ricordo nell’aula consiliare, il lungo percorso del servizio civile svolto da 4 ragazzi di Stornara, sotto il coordinamento del circolo Arci Travel di Via Fiorentini, ente promotore del progetto “Mai più soli” strutturato tra i bandi promossi annualmente dal Ministero delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile.

Angelica Angiolillo, Emanuela Quarticelli, Ilaria Dibartolomeo e Walter Bellino, hanno impiegato le ore individuate dalla tabella ministeriale, per assistere gli anziani del piccolo Centro dei Reali Siti e, a conclusione delle tante attività assistenziali, hanno presentato un report del lavoro svolto all’Amministrazione Comunale di Stornara, nella giornata dello scorso 5 luglio.  Ad accogliere le indicazioni dettagliate contenute nel documento, erano presenti il sindaco Rocco Calamita e l’assessore alle Politiche Giovanili, Roberto Nigro, i quali hanno avuto modo di esprimere la loro gratitudine nei confronti dei quattro volontari impegnati nel progetto. Fondamentale è stato anche l’apporto del circolo Arci locale, rappresentato durante l’incontro in aula consiliare, da Vincenzo Signoriello e Lucrezia Santoro, rispettivamente Presidente e Responsabile della Progettazione.

“Era dal 2006 che come circolo Arci non partecipavamo ad alcun progetto di servizio civile – ha spiegato Vincenzo Signoriello – e devo dire che si è trattato di una bellissima esperienza. I nostri volontari hanno svolto delle accurate mansioni di accompagnamento ed assistenza agli anziani e, alla fine del progetto, abbiamo festeggiato con la Giornata del Nonno e con dei laboratori per tramandare gli antichi saperi. Per quanto riguarda il report, ritengo sia importante per mappare le situazioni più critiche, soprattutto quelle che riguardano gli anziani in stato di abbandono. Sono convinto che il documento possa risultare utile sia per i Piani di Zona che per i servizi Sociali locali”.

Di fatti, alcuni passaggi evidenziati risultano di particolare interesse soprattutto al fine di ottenere un quadro dettagliato delle criticità che caratterizzano il tessuto sociale dell’abitato di Stornara.  L’incipit del documento ha avuto lo scopo di individuare gli enti che sul territorio si prendono cura dei disagi sociali, come ad esempio la caritas Parrocchiale della Chiesa di San Rocco e l’ufficio Servizi Sociali del Comune.

“Al giorno d’oggi – cita il report tra le conclusioni – un aspetto problematico rilevante che emerge è la solitudine, vissuta particolarmente dalla popolazione anziana. Le ragioni vanno da quelle di ordine pratico come il lavoro dei figli o la vedovanza, ai cambiamenti riguardanti la composizione del nucleo famigliare”.

Interessanti anche alcune risposte degli anziani ai questionari proposti dai volontari durante le attività. E’ emerso che il servizio di supporto più richiesto sia quello della prescrizione e dell’acquisto dei farmaci. Al secondo posto, il pagamento delle utenze. Divertente e curiosa anche la raccolta delle massime in dialetto, riportate a margine. Al termine del Servizio Civile gli stessi volontari, hanno fatto un bilancio dell’esperienza appena conclusa.

“E’ stata una duplice crescita – ha affermato Emanuela Quarticelli – sia a livello personale che a livello formativo/informativo. Ho sviluppato una capacità di ascolto e mediazione e ho anche potuto testare la mia capacità di inserirmi in un team. A distanza di un anno è cambiata la mia visione del futuro, caratterizzata ora da nuove prospettive”.

“Questo percorso mi ha arricchita sul piano emotivo – ha raccontato Ilaria Dibartolomeo – siamo riusciti a superare la diffidenza degli anziani e questo ci ha resi più forti”.

“E’ stato un anno particolarmente intenso – a detta di Angelica Angiolillo – durante il quale mi sono divertita ed emozionata. Momenti importanti ce ne sono stati e non sono mancati ostacoli e difficoltà che comunque abbiamo saputo superare tutti insieme”.

“Il Servizio Civile – ha sottolineato Walter Bellino – è un’esperienza che ci permette di crescere come cittadini responsabili e consapevoli. Ho appreso l’importanza dell’inclusione, del riconoscimento della diversità umana  e dell’inserimento delle persone svantaggiate nel contesto sociale. Ho conosciuto tantissime persone – conclude – e ciascuna di loro mi ha lasciato qualcosa”.

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