La bellezza salverà il mondo, ma il mondo deve avere l’obiettivo di salvaguardare la bellezza”. E’ stato questo l’insegnamento che Vittorio Sgarbi ha lasciato alla comunità di Stornara in quello che è stato l’appuntamento d’apertura del cartellone estivo della piccola comunità dei Reali Siti. Ad organizzare la serata, incentrata sul tema della bellezza, i laureati Smart Up guidati dal professore Rocco Carsillo e la Tecnomaster.biz di Michele Monaco, in qualità di main partner.

DSC_0151Dopo aver visitato le poche testimonianze storiche e architettoniche di pregio, rimaste in paese, e aver osservato la mostra di oggettistica d’antiquariato disposta per l’occasione nei pressi del Palazzo del Municipio, il noto critico d’arte e personaggio televisivo è stato invitato sul palco di Piazza della Repubblica ad interloquire con i laureati locali che recentemente si sono aggregati nella realtà di Laureati Smart Up. Alle spalle di Sgarbi, in videoproiezione, scorrevano le immagini a confronto della Stornara che fu e di quella che è adesso, con tutti gli edifici che nel tempo sono stati “riqualificati” – per così dire – oppure abbattuti del tutto. Non a caso, così come è nel suo stile e nella sua dialettica mai “politically correct”, il “maestro” ha mosso delle forti critiche nei confronti degli architetti che “hanno avuto l’ingrato compito di rompere l’armonia degli edifici di Stornara”. Durante la sua lucida analisi, fornita in qualità di critico d’arte, ha riposto l’attenzione soprattutto sulla torre Gesuita, sul palazzo del Municipio, sull’arco di Villa Rosa e su altre strutture usate come esemplificazione del “culto del brutto” proposto nell’ultimo quarantennio, soprattutto per quanto riguarda l’edilizia dei piccoli centri agricoli che non hanno saputo conservare la loro tipicità.

“La più grande sfida per la bellezza – ha sottolineato Sgarbi, dal palco – è saper vedere quella che non c’è. Appena sono arrivato a Stornara mi è stato detto che non ci fosse nulla di bello da vedere, invece non sarebbe così se non fosse per la scelleratezza umana che distrugge l’opera di Dio. Questa terra, sebbene avesse comunque poco da perdere, negli ultimi anni, ha perso moltissimo”.

Mentre alle spalle del “cultore dell’estetica” scorrevano le immagini selezionate da Vincenza Rutigliano, il tiro del discorso si è spostato inevitabilmente sullo “scempio delle pale eoliche”, argomento sul quale a più riprese Sgarbi si è mostrato avverso, giungendo anche ad accesi diverbi con l’ex Governatore Nichi Vendola e alcuni suoi collaboratori.

Questo posto sta subendo lo stesso martirio di stampo mafioso che negli ultimi anni ha subito lo splendido territorio di Troia, dove amavo andare e dove ora non ci torno più” – ha detto Sgarbi.  “Se dobbiamo parlare di bellezza, è necessario avere consapevolezza del fatto che la bellezza sia anche ‘integrità’, invece queste ‘piantagioni dell’orrore’ non sono altro che una prosecuzione di un’illusione tecnologica che altera l’armonia del Tavoliere. Ciò dimostra che il  progresso spesso sia solo una mistificazione che non fa fede alla vera vocazione dei luoghi”.

Il giorno seguente al dibattito, Sgarbi si è recato dapprima sul sito di Herdonia a colloquio con la signora Cacciaguerra, poi presso l’abbazzia di San Leonardo a Siponto per controllare lo stato di avanzamento dei lavori. Ma l’appuntamento di Stornara, dedicato alla cultura e alla riflessione sul futuro della comunità, è stato anche un ‘coraggioso’ pretesto per fare autocritica soprattutto a fronte degli immancabili spunti sempre pungenti e diretti propinati dal professore. “Quella torre Gesuitica è stata dipinta da un folle, non può essere rossa se prima era bianca”; “le luminarie del centro cittadino non possono essere bianche, perché richiamano le luci del cimitero, voi invece dovete aprirvi alla vita” – “il vostro palazzo Municipale è una casermaccia che non ha alcuna logica”, questi i giudizi severi espressi dal critico, sui quali, sia il sindaco  Rocco Calamita che l’assessore alla cultura Brigida Andreano, presenti durante la serata, avranno modo di riflettere e pensare a delle contromisure.

“Abbiamo invitato il professor Sgarbi – spiega Rocco Carsillo – per le sue indiscusse competenze e per la sua fama di critico d’arte. Dobbiamo ritrovare la consapevolezza che ciò che è piacevole spesso non combacia con ciò che universalmente è riconosciuto come bello. Nel nostro territorio, anche soltanto la maestosità dei nostri ulivi, può ergersi a paradigma di bellezza”.

Non a caso, insieme alle targhe commemorative, alla fine del dibattito, un piccolo bonsai di ulivo è stato il dono lasciato a Sgarbi, come totem di una magnificenza che risiede anche nelle cose meno apparenti.

“Stornara non sarà soltanto intrattenimento e musica”. Questo hanno voluto spiegare i rappresentanti dell’Amministrazione comunale alternatisi sul palco durante il talk tenuto da Sgarbi, all’interno di un momento culturale pregno di spunti e significati. Al critico estense sono stati mostrati tutti gli sforzi fatti per rendere appetibile un territorio che ha poco da offrire ma che ha tante energie ed ambizioni.

“Il nostro comune  – ha spiegato il sindaco, Rocco Calamita – apparentemente non ha gli strumenti per essere un attrattore turistico, ma nonostante ciò ci stiamo inventando di tutto per diffondere ‘bellezza’ e per attrarre sempre più gente nel periodo estivo. Oggi possiamo tranquillamente affermare che l’agricoltura sia la nostra fonte di bellezza e quindi spetta a  noi continuare ad avere coscienza di ciò. Da meridionali, dobbiamo liberarci dal retaggio culturale che molto spesso ci caratterizza, ossia quello di aspettare che la positività e le buone opportunità ci piovano dal cielo. Dobbiamo essere in grado di dimostrare che siamo noi i primi portatori di bellezza”.

Sulla stessa scia del commento del primo cittadino anche le parole del vicesindaco, nonché assessore alla cultura, Brigida Andreano, la quale ha avuto anche il compito di consegnare una targa commemorativa al professor Sgarbi in ricordo della visita a Stornara.

“Abbiamo inaugurato il cartellone estivo con questa serata – ha spiegato l’assessore – non a caso con un momento dedicato alla cultura. Siamo consapevoli che sia questa la strada per educare le nuove generazioni e garantire un roseo futuro alla nostra comunità. Per questo, il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno organizzato in prima linea questo splendido momento di approfondimento”.

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