La notizia è confermata dalla determina del settore economico finanziario del Comune di Stornara, datata 8 settembre 2016. In seguito alla sentenza n.1857/2015 della Corte d’Appello di Bari, nella data del 7 luglio scorso, è stata notificato, nelle mani del sindaco Rocco Calamita, l’atto di pignoramento della sede municipale.

Si tratta dell’ultimo eclatante passaggio formale dell’annosa vicenda giudiziaria che vede impegnati da una parte gli eredi Petrone e dall’altra proprio l’ente amministrativo stornarese. La querelle ha avuto inizio nel lontano 1987 e avrebbe per oggetto l’esproprio di alcuni terreni agricoli in agro di Stornara, per i quali la valutazione patrimoniale è risultata essere il casus belli tra le parti.

Secondo le prime stime, l’indennizzo richiesto dalla parte offesa risulterebbe di circa 6 milioni di euro, somma della quale il comune non dispone attualmente e che sarebbe andata via via crescendo nel corso degli anni. Mentre la Giunta incaricata predica cautela e spera in una revisione o sospensione del giudizio, in questi giorni è attesa la sentenza di terzo grado che potrebbe definitivamente fare luce sugli scenari futuri della cittadina dei Reali Siti. A conti fatti, in vista delle elezioni amministrative in programma per la prossima primavera, sarà fondamentale capire se sarà scongiurato o meno il dissesto economico-finanziario. Difatti, qualora dovesse presentarsi una situazione di questo tipo e qualora sia dimostrato il dolo o la colpa grave dell’attuale squadra di Governo, questa non potrebbe ripresentarsi alla successiva tornata elettorale per la quale al momento non ci sono degli outsider pronti a duellare con Calamita.

Dopo la notifica di esproprio, la Giunta si è cautelata dando mandato al  Responsabile del Settore Economico Finanziario di procedere al conferimento dell’incarico ad un professionista esperto per fornire un adeguato supporto dal punto di vista tecnico contabile “considerati i risvolti che potrebbero esserci dal punto di vista Finanziario e Contabile sul bilancio dell’ente in seguito all’instaurarsi di azioni legali”.

La medesima situazione di difficoltà avrebbe ritardato anche la liquidazione dei compensi dei dipendenti comunali che, da quanto si apprende da fonti interne, negli scorsi giorni sarebbe stata effettuata fino alla mensilità di agosto. Nessun commento da parte del sindaco che si è trovato, così come avvenuto alle ultime amministrazioni locali, a dover far fronte ad un’annosa vicenda che potrebbe incidere e non poco sul prosieguo della sua carriera politica.

“Non posso rilasciare dichiarazioni prima della sentenza di Terzo Grado – ha affermato il Sindaco Calamita a questa testata – soltanto allora, dopo che il giudice si sarà espresso sulla vicenda, diffonderò a mezzo stampa la mia versione dei fatti”.

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