Un problema da risolvere “alla radice” – è proprio il caso di dirlo – lo stesso che da anni affligge la cittadina di Stornarella. Il piccolo comune dei Reali Siti, infatti, da tempo si trova a fare i conti con il sollevamento delle radici degli alberi che conseguentemente frantumano manti stradali, banchine e infrastrutture fognarie, mettendo in serio pericolo gli abitanti.

Con il dibattito tenutosi nella serata di martedì 14 marzo, si è concluso il rapporto convenzionato tra il Comune e il professor Giovanni Sanesi, ordinario di silvicoltura presso il Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari. Lo studioso, dopo un’analoga esperienza a Carpignano del Salento e dopo 20 anni di esperienza del settore, è stato chiamato per fornire la propria consulenza agli amministratori di Stornarella verso la risoluzione del problema. Le risultanze dei suoi studi, (effettuati con diversi rilievi scientifici, negli scorsi mesi) sono state sviscerate proprio durante l’assemblea tenutasi nell’atrio della Scuola Elementare dell’IC Aldo Moro.

via ascoli“Ci sono due tipi di problemi – ha affermato il professor Sanesi – il primo è quello che riguarda il sollevamento delle radici causato dalla scelta della pianta sbagliata inserita all’interno di un contesto non appropriato. Il secondo problema è quello meno apparente ma allo stesso tempo pericoloso, ovvero il fenomeno delle radici a chignon, cioè arrotolate sotto la pianta dell’albero. Questo è un fenomeno molto pericoloso che può causare delle cadute improvvise di alberi che pesano anche diverse tonnellate”. 

Sono state 3 in particolare le zone poste sotto la lente di ingrandimenti dallo staff del professore di origini fiorentine. Via Manin, Largo Padre Pio e soprattutto Via Ascoli Satriano, dove addirittura le radici degli alberi in alcuni casi hanno occluso anche gli ingressi di alcune abitazioni dei residenti. Sono perlopiù i pini domestici a creare problemi, ma non è dappertutto la stessa specie a determinare gli inconvenienti. Per questo gli interventi prospettati sono stati divisi per area di individuazione delle criticità:

sanesi 2“Le linee guida di intervento – ha sottolineato Sanesi – sono certamente onerose ma portano ad una situazione di tranquillità che può durare per oltre 80 anni. Una durata comunque confacente per un buon investimento. In modo particolare sarebbe necessario predisporre delle operazioni di diradamento e in alcuni casi più gravi provvedere a riprogettare daccapo tutto l’assetto arboreo. In Via Ascoli, ad esempio, è necessaria la completa sostituzione delle alberature presenti con specie più idonee alla loro sede. Per fare questo, consiglio di procedere per filari, con interventi almeno triennali per poter ammortizzare le spese”. 

Così come ha rivelato il sindaco Massimo Colia di fronte ad una platea composta perlopiù dagli abitanti delle zone interessate dai problemi, un progetto di massima ci sarebbe già, strutturato su quelle che sono state le linee guida fornite dall’esperto. Al sindaco, in virtù dei costi eccessivi per l’intervento, è stato consigliato di coinvolgere gli abitanti nella scelta delle alberature e di saltare parte della filiera per il loro acquisto, rivolgendosi direttamente ai grossisti.


sanes2“Questo è stato il primo incontro di un percorso partecipato che servirà a risolvere un problema che si trascina da diversi anni” – ha spiegato il sindaco. “I cittadini sceglieranno, tra alcune varietà indicate da esperti, delle nuove piante che sostituiranno quelle esistenti. L’idea progettuale da realizzare dovrà prevedere anche il rifacimento del manto stradale, dei sottoservizi danneggiati e dei marciapiedi che attualmente compromettono seriamente la sicurezza dei cittadini. Una rotonda all’ingresso di via Ascoli e una canalizzazione all’inizio del cosiddetto stradone in corrispondenza del giardino di San Pio serviranno a migliorare la sicurezza della circolazione stradale”.

Alle proposte del sindaco e dell’amministrazione ha risposto in maniera favorevole anche l’associazione ambientalista locale de L’Airone che però ha sollevato il problema della ricollocazione e dello smaltimento degli alberi espiantati.

“Noi membri dell’associazione non ci opporremo alla sostituzione di tali alberi – dichiarano – a condizione che sia prospettato alla cittadinanza un progetto valido di sostituzione degli stessi. Durante l’incontro non è stato prospettato nessun progetto e non è stata illustrata nessuna tempistica di intervento. Inoltre, pretendiamo sia previsto uno smaltimento eco-sostenibile degli alberi e delle radici”. 

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