Spenti i riflettori sulle votazioni di domenica 30 aprile 2017 per  le quali si è votato nella sezione del PD, e non in strutture pubbliche, sia per il Segretario Nazionale del PD e sia per il candidato leader alle prossime elezioni politiche. Mettiamo da parte per il momento le disavventure dell’ amministrazione Tarantino con i suoi disastri amministrativi, e riflettiamo sul voto delle primarie del 30 aprile.

Potevano partecipare a queste votazioni sia i tesserati che i cittadini tutti, simpatizzanti e non, a partire da 16 anni in poi. Sulla pista di lancio cerano tre candidati, Matteo Renzi, ex Segretario nazionale del PD ed ex Primo Ministro, Andrea Orlando già Ministro della Giustizia, e Michele Emiliano, Governatore di una regione meridionale, la Puglia.

A fronte di 105 tesserati iscritti al PD, hanno partecipato al voto circa 400 persone, molto poche per la verità rispetto alle primarie del 2014 e, molti di questi  non hanno niente a che vedere con il PD, sia in campo locale che nazionale. Inoltre dei cento tesserati al PD, solo una decina hanno partecipato alle votazioni, mentre gli altri erano  e sono tutt’ora in disaccordo con i vertici provinciali,  regionali e Nazionali. E, se a ottobre prossimo si andasse a votare per le elezioni politiche, a nostro avviso, salvo il contrario, l’ottanta  per cento di essi voterebbero quasi tutti i partiti di centro, di destra, nonchè partiti Riformisti – moderati.

Quindi alcune domande sono spontanee : E’ al PD chi voterebbe? e allora, a cosa sono servite queste primarie ad Orta Nova? Secondo il punto di vista dei “I Riformisti”, non diciamo che le votazioni non sono servite, ma sono servite a poco, per le ragioni che cercheremo di spiegare. Nella lista di Matteo Renzi sono stati eletti Elena Gentile di Cerignola, euro parlamentare, Italo Pontone consigliere comunale di Foggia e Maria Addolorata Romano. Per la Lista di Andrea Orlando  : Angelo Riccardi, sindaco di Manfredonia e forse Lucia Vergura di Monte Sant’Angelo; per le tre liste di Michele Emiliano, rispettivamente: Francesco di Noia di Zapponeta, Antonella Angelucci di Apricena; Davide Emanuele di Foggia e Carmela Russo di Foggia; Giuseppe D’urso ( ex PCI)  di Foggia. Quindi come si vede, sia il territorio di Orta Nova che il comprensorio dei Cinque Reali Siti, nessun esponente politico – istituzionale sarà presente all’Assemblea Nazionale del PD, il parlamentino Romano e delle grandi decisioni.

Pertanto per le argomentazioni sopra descritte, le contestazioni verbali e materiali degli esponenti locali del PD verso i vertici del partito e, la non partecipazione al voto,  che noi non condividiamo, ad avviso dei “ I Riformisti” , sono state di due tipi. Il primo riguarda la non presenza di nessuna personalità politica locale del PD, candidata nella lista di Matteo Renzi,  eppure qualcuno importante c’era da mettere candidato, ma veti,  indifferenza, e strategie politiche errate,  hanno contribuito a che questo si avverasse. Quindi, per i militanti locali del PD nonché tesserati, non sono servite a niente in quanto nessun rappresentante politico di spicco,  consigliere comunale o semplice attivista era in nessuna delle liste in campo dei Tre candidati, e quindi, nessuna possibilità di essere eletto all’Assemblea Nazionale del 7 maggio prossimo. Quest’ultimo organismo politico seppur assembleare, avrebbe dato una certa visibilità politica alla persona, al territorio e una miriade di conoscenze importanti. Il secondo, è figlia anche di un rigetto a partecipare al voto insieme ad esponenti che fanno parte dell’Amministrazione  comunale di Tarantino, alternativi al PD e, non solo al PD, i quali pur non potendo votare loro, in quanto consiglieri comunali, assessori o ex assessori, hanno fatto votare i loro parenti e simpatizzanti, dando al Governatore circa 77 voti.

L’altro gruppo di persone, abbastanza eterogeneo, composto da rappresentanti di qualche partito politico, di  circoli politici -culturali,  e società civile,  che si son dati da fare con tanta passione, per la verità, per le liste del Governatore portandogli circa 250 voti, che cosa hanno portato a casa? Quasi nulla, in quanto, non essendo tesserati al PD, non hanno potuto pretendere nessuna candidatura, che è l’espressione politica più importante, perché alla fine della storia, ciò che conta in politica, sono anche le presenze nelle istituzioni partitiche e istituzionali per difendere il proprio territorio, la propria città. Quindi rimane solo la soddisfazione di aver votato il Governatore della nostra Regione, il quale ha preso in Orta Nova l’84% dei voti ( 332), Matteo Renzi  il 14% ( 58)  e Orlando il 2% ( 8) , per campanilismo,  e forse di aver fatto un  favore agli amici degli amici.

Mentre in Puglia Il Governatore  ha preso circa il 62% dei voti, Matteo Renzi  il 32% e Andrea Orlando il 6%. La Puglia unica Regione dove Matteo Renzi non ha vinto.

Magra soddisfazione, quindi. Ancora una volta un’occasione politica ci ha fatto capire che divisi non si conta niente, non si ottengono risultati, ma uniti si potrebbero raggiungere degli obiettivi, basta volerli e progettarli. I vari Consoli e i vari Tribuni della politica locale, pieni di sé e  pregiudizi, che tanto male hanno fatto a questa città, stiano lontano e alla larga da quelle nuove energie che vogliono cimentarsi nell’azione amministrativa, in alternativa, siano dispensatori di consigli pieni di buon senso, affinchè  questa città si rigeneri con un progetto politico di ampio respiro. Un progetto politico che guardi sia alla città di Orta Nova che al Popolo dei “Cinque Reali Siti”, tenendo conto delle personalità politiche già in campo da molti anni ed al servizio dei cittadini, i quali si battano contro le varie amministrazioni comunali, per migliorare le condizioni di vita e di rispetto della legalità degli Ortesi. Insieme a questi personaggi politici, presenti già sul territorio della nostra città,   si può discutere di un progetto complessivo per il bene di una comunità e di un territorio.

E’ difficile, lo sappiamo tutti.  Viviamo in una “società liguida”, come l’ha definita il grande filosofo Zygmunt Bauman, in alcuni suoi saggi, scomparso qualche mese fa. Che a seguito della crisi dello Stato Nazionale, scompare un’entita’ che garantiva  ai singoli la possibilità di risolvere i  problemi del nostro tempo, e con la sua crisi  son profilate le crisi ideologiche, e dunque dei partiti, e in generale di ogni appello a una comunità di valori che permetteva al singolo di sentirsi parte di qualcosa che ne interpretava i bisogni. Dunque, con la crisi dell’ ideologie, dei partiti e delle “Comunità locali”, qualcuno ha detto che questi ultimi, baluardi di una democrazia di massa, sono ormai dei taxi sui quali salgono un capopopolo, o un capobastone ( Grillo, Salvini , Renzi con il suo 70% alle primarie ) che controllano dei voti scegliendoli con disinvoltura da un popolo voltagabbana.  Per portarli dove???

Alla fine della nostra riflessione, emerge una constatazione: che con la crisi del concetto , di “Comunità” emerge  un individualismo sfrenato,  dove nessuno è più compagno di strada di nessuno, ma antagonista, da cui guardarsi e tenerlo a distanza.

Ebbene, noi “ I Riformisti” siamo convinti però, che in Orta Nova è possibile ricostruire la nostra “comunità” ponendo alla base un “progetto complessivo” fatto di valori, di buoni principi e di buona amministrazione,  per il bene dei nostri cittadini e dei nostri figli. Dobbiamo riuscire  a mettere da parte gli individualismi sfrenati ed a considerare il compagno di strada, non un antagonista, ma un amico su cui poter fare affidamento!!

Alla prossima

Orta lì 4 maggio 2017

Associazione Politico Culturale

                                                                         I Riformisti  – Orta Nova

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