Ha ormai tutti i crismi dell’ufficialità la notizia secondo la quale il centro polivalente “Don Michele Ventrella” di Via Kennedy Orta Nova (ex caserma dei Carabinieri), chiuderà alla scadenza delle convenzioni con le cooperative che gestiscono i servizi di accoglienza per i ragazzi disabili (primo piano) e gli anziani autosufficenti (secondo piano). Le scadenze sono fissate per le ultime settimane di luglio, a distanza di alcuni giorni tra l’ambito dei disabili e quello degli anziani.

Tale eventualità era stata prospettata già all’indomani dell’ultima delibera di Giunta con la quale l’amministrazione Tarantino aveva esplicitato la volontà di provvedere alla privatizzazione del centro, non potendo continuare ad avere in carico le spese per la gestione, che già era in proroga semestrale dopo la scadenza naturale delle convenzioni.

La struttura, finanziata con fondi intercettati dal Piano Sociale di Zona di Cerignola, era stata inaugurata nel novembre del 2015, alle prime battute dell’amministrazione di Dino Tarantino. Era stata affidata in convenzione alla Social Service, per quanto riguarda le attività con i ragazzi disabili, e alla Sanità Sociale di Cerignola per ciò che concerne gli anziani. Già nel 2016 era stato necessario un rifinanziamento dall’Ambito Sociale di Cerignola, fino a quando, sei mesi fa, la Giunta ortese era riuscita a concedere una proroga pochi giorni prima della scadenza. Oggi si è deciso di procedere alla privatizzazione che però non potrà avvenire prima dell’espletamento del bando e quindi la struttura, gioco forza, dovrà chiudere i battenti per dei mesi cruciali come quelli estivi, durante i quali gli ospiti dovranno cercarsi un’altra sistemazione.

Sono proprio gli ospiti a dissentire sulla scelta. “In questi anni ci siamo trovati benissimo – spiegano alcuni anziani del secondo piano – tant’è che in questi locali abbiamo stretto nuove amicizie che vogliamo continuare a coltivare. Gli esperti della cooperativa si sono mostrati sempre molto professionali e attenti nei nostri confronti e per questo ci dispiacerebbe molto perderli di vista. Oramai godono della piena fiducia dei nostri parenti che non saprebbero dove mandarci, visto che in città le strutture di accoglienza per anziani sono state quasi del tutto chiuse. Non ci resta che rivolgerci ai privati, ma sicuramente i costi lieviteranno, rispetto a quelli che riusciamo tranquillamente a sostenere adesso (ndr. 10 euro al mese)”. 

Tuttavia i costi della privatizzazione potrebbero ulteriormente allungare i tempi della procedura. Soltanto quando il bando sarà pubblicato sul portale della CUC si potrà capire il margine di guadagno del privato. Su questo punto si gioca la potenziale attrattività del centro che naturalmente non potrà cambiare target e dovrà prevedere la corrispondenza di un affitto mensile al comune che sarà certamente non inferiore ai 1500 euro. Sulla strategia di apertura al privato si è mossa anche la politica nella persona di Lorenzo Annese che ha fortemente criticato la chiusura ormai prossima. Lo stesso hanno fatto dalla sezione ortese di Forza Italia.

“Il 22 luglio sta arrivando e porterà con se una brutta novità: ad Orta Nova non ci sarà più un Centro diurno per anziani e disabili almeno fino a quando non verrà espletata una nuova gara d’appalto per la gestione dei servizi” – scrivono da Corso Aldo Moro. “La chiusura del Centro diurno per anziani e disabili Mons. Ventrella sarebbe un passo indietro di oltre trent’anni per la conquista dei diritti di meno abili ed anziani ad essere inseriti nei programmi di utilizzo dei fondi pubblici relativi ai Piani Sociali di Zona. Tale chiusura impoverisce la nostra comunità, la depotenzia di importanti servizi educativi, aggregativi e di prevenzione in un territorio a forte rischio di disgregazione sociale e culturale.
A rischio non è solo la dignità di chi dal centro ha benefici direttamente, ma in egual modo dei lavoratori, delle famiglie che in questo periodo si sono spese zelantemente per la sopravvivenza del Centro per anziani e disabili e di tutta la comunità. I ragazzi perderanno quel punto di riferimento che accanto alla famiglia aveva scandito la loro vita, ma perderà soprattutto la comunità ortese che non potrà più beneficiare degli insegnamenti di vita da parte di chi della diversità ne ha fatto un motivo per affrontare la quotidianità ed esigere il rispetto dei propri diritti.  Ci auspichiamo che l’Amministrazione comunale si attivi nel minor tempo possibile a bandire la gara per la gestione del Centro per anziani e disabili, facendo appello alla sensibilità di tutte le istituzioni competenti di ogni ordine e grado al fine di ridare dignità ad anziani e disabili, ma soprattutto all’intera comunità ortese”.

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