Black Land è alle battute conclusive. Il processo contro gli imprenditori che interravano rifiuti campani nel territorio di Ordona è giunto al terzo grado di giudizio. La Cassazione, per ciò che concerne il filone barese del procedimento, ha condannato Gerio Ciaffa a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione. Considerato il fulcro centrale di tutta l’inchiesta, l’imprenditore ordonese di 45 anni era amministratore della Edil C, nelle cui cave d’appartenenza venivano riversati impropriamente i rifiuti.

Per Ciaffa è stata confermata la condanna già espressa dal giudice d’appello. Due anni di reclusione per Giuseppe Gammarota, 37enne foggiano residente a Carapelle. Due anni anche a Francesco Pelullo, 42enne cerignolano proprietario di terreni. Stessa pena, infine, per il 41enne di San Paolo Civitate, Donato Petronzi e per il 31enne carapellese, Giuseppe Zenga, autotrasportatore. Tutte queste condanne sono state confermate così come erano uscite dalla sentenza di secondo grado. L’unico assolto è Michele Brandonisio, 34enne di Cerignola e amministratore della Ecoball Bat. L’uomo fu condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi ma in Appello e in Cassazione è stato assolto.

Per quanto riguarda il filone foggiano del processo, la sentenza del giudice ordinario è attesa tra qualche settimana e riguarderà altri 11 imputati. I Comuni interessati dagli sversamenti di rifiuti, a causa dei danni ambientali, e la Sia, per il mancato introito causato dai traffici illeciti, avevano chiesto un risarcimento dichiarandosi parte lesa.

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