La radio è il medium che più di tutti utilizza e valorizza la forza della parola. I dialoghi, la musica, il ritmo accompagnano l’ascoltatore in un percorso dentro se stesso. Simone Costa ne “I favolosi anni ‘85” ci racconta di Marco, un autore radiofonico con una storia fatta di ricordi e di delusioni, di soddisfazioni fatue e illusioni che minano la sua autostima. Il contraltare di Marco è Irene, una creativa in carriera che perde la capacità di ascoltare e con essa la capacità di ascoltarsi. Come in un vortice a imbuto, le due storie scendono piano piano verso il buio della disperazione e solo attraverso la radio e la forza della parola entrambi i protagonisti possono trovare un barlume di salvezza. Costa costruisce un racconto intenso, le parole e le descrizioni si susseguono in una armonia che evoca il sentimento dei ricordi: la nostalgia. La nostalgia, un tema onnipresente nella trama del libro, diventa così condanna e cura, esaltazione e umiliazione, donando a tutto il testo un sapore malinconico che lascia qualcosa di sospeso in bocca. Un libro da leggere con il cuore, un testo con un finale aperto.

Se fosse cibo:
Cosa c’è di più nostalgico di una banana split?

Racchiuso in una frase:
Il solco scavato dalla convinzione che potessero credere a quella finta panacea, che la fine di cose come religione, confini nazionali, proprietà non significasse l’apertura di un vuoto ancora peggiore sul quale edificare a fatica, strappando all’angoscia millimetro dopo millimetro, qualcosa da tenere tra le mani tremanti, lo faceva sentire sconfitto prima ancora di giocare ogni tipo di partita. (p. 132)

Edizione utilizzata:
Simone COSTA, I favolosi anni ’85, Spartaco, Santa Maria Capua Vetere 2017.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui maggiori e-commerce italiani (ibs.itlafeltrinelli.it).

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