L’uccisione di un cane randagio a colpi di pistola, nella notte tra l’1 e il 2 giugno, a distanza di giorni tiene ancora in apprensione la comunità di Stornara. Dopo le parole delle associazioni animaliste e dell’amministrazione comunale ancora non è stato possibile risalire agli autori di questo efferato gesto. La difficoltà maggiore è data dal fatto che la salma del randagio freddato sia stata fatta scomparire, con la palese intenzione di nascondere le prove del reato.



“Avevamo intenzione di denunciare l’accaduto – ha affermato il sindaco, Rocco Calamita – ma non avendo a disposizione la salma del cane non possiamo procedere perché non siamo in grado di dimostare nulla. Condanniamo fermamente questo atto vile, anche perché stiamo facendo tanto per arginare il fenomeno del randagismo nel nostro paese”.

Sono soprattutto le associazioni ambientaliste ad essersi mosse a tutela del randagio già dalle prime ore dopo la sparatoria. Interessante, in merito a ciò, è il punto di vista di Carla Iacoppola, una volontaria che si occupa di randagismo nel territorio di Stornara.

“Quando sono arrivata sul luogo della sparatoria – afferma la volontaria – la salma era già sparita. La gente mi ha raccontato di aver udito spari e di aver visto due uomini con il viso coperto fuggire via su un motorino senza targa. Sono andata dai carabinieri per denunciare l’accaduto ma sono stata liquidata perché senza la salma era impossibile provare il reato”.



I volontari che si sono presi cura del cane dal destino infausto affermano di avere ben chiare le motivazioni dell’esecuzione. Il randagio era solito abbaiare alla presenza di sconosciuti e questo intimoriva molte persone, anche se non aveva mai aggredito nessuno in precedenza. La sua mole importante aggiungeva ulteriore preoccupazione a chi si sentiva minacciato dallo stesso. Ma naturalmente l’epilogo di questa vicenda non è affatto consono alla situazione che si era venuta a creare. E’ questo il punto di vista di Carla Iacoppola che conclude con un’analisi sul fenomeno del randagismo in paese:

“Con altre persone stiamo operando sul territorio ma c’è molto da fare. Anche il Comune collabora con noi ma non è semplice. Siamo impegnati nella sterlizzazione e nella sensibilizzazione alle adozioni. E’ triste pensare che il cane in questione dovevamo prenderlo proprio quel giorno ma è stato troppo tardi…”.

 

2 COMMENTI

  1. Però “sparato in strada” non si può sentire (a meno che non abbiano utilizzato in un cannone per farlo arrivare in strada)

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