Quella raccontata nella graphic novel di Nardella e Bizzarri non è una storia di fantasia, non è una storia sul buonismo, come amerebbe dire un noto leader politico italiano. È una storia vera, simile a mille altre storie vere, di una baraccopoli sorta proprio nel cuore del Tavoliere delle Puglie, dei protagonisti e dei diritti negati. “Il gran ghetto” porta il lettore in una realtà che forse immaginiamo sia nella storia: il capolarato, le lotte di Giuseppe Di Vittorio, l’emancipazione della classe contadina. Eppure il ghetto è oggi, è lì, sotto i nostri occhi, nel nostro piatto di pasta asciutta. Per non dimenticare e per cercare di aprire gli occhi sulle ingiustizie.



Se fosse cibo:
Un piatto di bruschetta col pomodoro fresco raccolto nei campi dove non si fa uso di manodopera irregolare.

Racchiuso in una frase:
Quello di cui abbiamo bisogno è di essere messi in regola, di essere pagati bene. Di avere gli stessi diritti degli italiani. Perché, che gli piaccia o no, oggi condividiamo la stessa terra. Ma, alla fine, i giornalisti se ne vanno… cominvia una nuova stagione dei pomodori… e noi ritorniamo ad essere un paesaggio invisibile. (pp. 44-46)

Edizione utilizzata:
Stefano NARDELLA Vincenzo BIZZARRI, Il gran ghetto, Hazard (edizione speciale per la Gazzetta del Mezzogiorno), Milano 2017.

Dove trovare il libro:
E’ facilmente reperibile sui siti maggiori di e-commerce italiani (ibs.it, lafeltrinelli.it).



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