Da Orta Nova a Milano, fino ad arrivare al Festival Di Sanremo per coronare la sua più grande passione: quella musicale. Stiamo parlando di Donato Ciletti, 72 anni, leader dello storico gruppo “I profeti” che per l’occasione ha voluto rilasciare una sua intervista presso la nostra testata giornalistica.

A-1396285-1405379879-6630.jpegDonato infatti spiega di come sia nato ad Orta Nova e ci sia rimasto fino all’età di 9 anni, poi a causa di questioni lavorative relative ai genitori, fu costretto a trasferirsi a Milano e vivere lì. Ma nonostante tutto non riesce a dimenticare le sue origini: “Di Orta Nova ho ricordi troppo belli, come potrei dimenticare? La Piazza dove spesso ci incontravamo per giocare con i miei amici. Via Mazzini dove c’era una macelleria che era diventata un vero e proprio punto d’incontro per tutti noi. E infine il cinema di mio zio Capolongo dove attualmente vi è il supermercato Di Meglio… Quanti film gratis, ci andavo ogni giorno con il mio bel panino e pomodoro…. Non c’erano mica i pop corn all’epoca!

Alla domanda come è nata la sua passione per la musica, lo stesso Ciletti risponde che è accaduto anche per una questione di moda: “Avevo 14 anni ed era l’epoca dei successi dei Beatles. Inevitabilmente tanti ragazzini come me sognavano e volevano emulare lo storico gruppo inglese. Quindi inevitabilmente si formavano continuamente gruppi musicali che facevano cover e proponevano anche inediti”.



Il gruppo de “I profeti” è nato alla metà degli anni ’60 casualmente. Infatti lo stesso Donato spiega di come fossero semplicemente 4 amici che si incontravano spesso per prendere qualcosa al bar. Ma un giorno la proposta di diventare ufficialmente una band musicale, suscitò un enorme entusiasmo tanto da realizzarla. E spiega lo stesso protagonista di come fossero duri gli inizi e di come in quegli anni ci fosse molta solidarietà musicale: “All’inizio andavamo nei locali di Milano, e non solo, per suonare canzoni di Celentano e dei Beatles tutto rigorosamente gratis. Ma proprio in quegli anni ogni locale aveva il suo gruppo preferito che allietava le serate. Che cosa accadeva allora? – continua Ciletti – che con i Pooh, i Dik Dik, i Nomadi ci “scambiavamo” i locali. L’obiettivo era quello di aiutarci nel farci conoscere a tutti”.

Ciletti spiega anche di come in quegli anni fosse difficile farsi sponsorizzare dalle case discografiche. Prima di farlo, bisognava affascinarle, avere molta personalità. E fu così che arrivò il primo contratto con l’ex casa discografica CGD (Compagnia generale del Disco) la quale gli propose le prime cover. Infatti a partire dagli anni ’70 si cominciava la carriera esattamente proponendo cover di canzoni inglesi e italiane in uno stile rivisitato. E fu così che arrivò il primo grandissimo successo nel 1968 con “Bambina sola”.

“Mi ricordo di come questo successo veniva puntualmente trasmesso più volte presso ‘bandiera gialla’ nota trasmissione radiofonica di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Poi a seguire tantissimi altri successi come la cover di “Ho difeso il mio amore”, “Gli occhi verdi dell’amore”. Subito dopo il periodo delle cover, sono cominciati i nostri successi attraverso i nostri inediti“. Lo stesso Donato spiega anche di come nel 1977 il gruppo fu costretto a sciogliersi: “Eravamo giovanissimi, e dopo un’intensa attività musicale molti cominciarono a pensare seriamente al loro futuro. Non credevano che la musica potesse essere la loro vita e quindi c’è chi sognava di fare il dottore, chi voleva sposarsi e chi voleva cominciare a studiare. Solo io rimasi nel perseguire il mio obiettivo”.

E infatti non è un caso che proprio un anno dopo, Donato si ritrovò nel vivere l’esperienza più importante della sua carriera musicale: la partecipazione al Festival di Sanremo. Lo stesso artista ci spiega di come si legò ad una nuova casa discografica, la Warner Bros Records la quale gli consentì di partecipare al Festival con la canzone “Anna Anna”. Le emozioni del momento le ricorda bene Donato: “Nonostante avessi già alle spalle una bella esperienza musicale, le emozioni che provai in quel momento furono indescrivibili. Una volta che scendi quelle scale e noti tutte le luci e le telecamere puntate su di te, e diventi cosciente che sei in diretta in Mondovisione, credetemi comincia a crescere l’ansia. Le mie gambe tremavano e non riuscivo quasi a stare in piedi. Poi quello fu l’anno di Rino Gaetano e Anna Oxa, confrontarsi con due mostri del genere non è mica semplice”.


Nonostante tutto Donato riuscirà ad arrivare in finalissima e classificarsi al decimo posto.
Alla domanda come vede cambiata la musica di oggi rispetto a quella di ieri, Donato risponde di come ormai non ci sia più paragone. Le canzoni di ieri ancora oggi vengono cantate, mentre quelle di oggi non hanno storia e muoiono dopo qualche mese.
Infine al quesito se un domani possa ritornare ad Orta Nova, Donato risponde così: “Ormai sono tantissimi anni che vivo qui a Milano. Ho una famiglia e sono diventato anche nonno quindi credo sia veramente difficile. Soprattutto la mia attività musicale continua ad andare avanti qui a Milano attraverso i concerti che porto avanti. Continuo a scrivere pezzi inediti che vi consiglio di ascoltare, come il mio ultimo pezzo ’13 maggio’. Anche se ogni tanto torno a trovare Orta Nova, soprattutto per i miei parenti, perché le radici sono impossibili da dimenticare”.

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