Lo avevamo intervistato circa due anni fa, quando l’amministrazione comunale di Carapelle aveva deciso di chiudere la sede degli ex combattenti. Oggi Matteo Del Grosso, classe 1923, è venuto a mancare lasciando un vuoto incolmabile sia per la sua famiglia che per l’intera comunità dei Reali Siti dove era l’ultimo reduce della seconda guerra mondiale.



E’ inevitabile pensare che con lui se ne vada un pezzo della storia della stessa cittadina di Carapelle. Sono tanti i ricordi che i suoi concittadini, in queste ore, stanno affidando ai social network per commemorare uno tra i più longevi anziani del posto che si è spento all’età di 95 anni.

“Oggi finisce materialmente e fisicamente la memoria vivente della guerra per Carapelle” – scrive Rocco Izzi su Facebook – “e mi duole molto pensare che la società di oggi dimenticherà molto presto l’enorme patrimonio umano di cui ha avuto negli anni e fino a ieri sera la disponibilità, senza sfruttarla, farne tesoro, renderne testimonianza”.



E Matteo nel limite delle sue possibilità aveva tentato di tenere accesa la fiammella della memoria con tutte le sue forze. Era sempre il primo, nonostante fosse costretto a spostarsi in carrozzina, a prendere parte ai cortei cittadini del 25 aprile e del 2 giugno. Dalle sue mani tante corone d’alloro sono state depositate sulla stele commemorativa, anche negli anni in cui la sensibilità verso il ricordo si era affievolita. Fu lui stesso a reggersi da baluardo difensore quando venne a sapere che la sede degli ex combattenti sarebbe entrata nelle disponibilità della chiesa del Rosario. Con i nostri microfoni lo andammo a trovare nella casa, non molto distante da Via Sabauda, dove ci accolse in maniera cordiale e disse queste parole che oggi risuonano ancora più tristi: “Fino a quando sarò in vita quella sede resterà agli ex combattenti”.

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