Si è venuta a creare una vera e propria situazione paradossale ieri pomeriggio ad Ascoli Satriano, in seguito alla sventata rapina al portavalori lungo la superstrada Foggia – Candela. Mentre erano in corso le operazioni di rimozione del veicolo in fiamme, secondo quanto disposto dalle autorità competenti, il traffico è stato deviato lungo la SP105 che non è affatto una strada come tutte le altre.



L’ingente flusso di autovetture e mezzi pesanti, infatti, è stato dirottato su un’arteria che attraversa un ponte romano molto antico che da tempo è sotto il monitoraggio degli enti locali e della soprintendenza. Dalle colonne di questa testata, già un anno fa, avevamo denunciato l’usura del ponte che poi era stato interdetto al traffico con un’ordinanza specifica della Provincia (LEGGI DI PIU’ QUI https://ilmegafono.eu/2017/10/13/quel-ponte-romano-torrente-carapelle-si-rovina-giorno-giorno/). Oggi però si è creata la situazione paradossale per la quale addirittura lo stesso è stato utilizzato per ospitare i mezzi pesanti diretti verso l’autostrada, con un quoziente di sicurezza che lascia presagi negativi soprattutto in seguito ai drammatici fatti di Genova.

A far notare questa situazione al limite di qualsiasi norma di sicurezza è stato il sindaco della vicina Ascoli Satriano, Vincenzo Sarcone, il quale in mattinata si è adoperato per sottoscrivere un’ordinanza tramite la quale si vieta il transito sul ponte.



“Oggi il traffico della Superstrada SS 655, che collega Foggia alla A14, è stato deviato sulla SP 105. Si avete capito bene! La strada chiusa al traffico dalla Provincia perché attraversa il ponte romano che, a dire dello stesso Ente, è pericolante” – sottolinea il sindaco Sarcone. “Non solo, la Provincia qualche tempo fa si era rifiutata di destinare una parte dei finanziamenti previsti per garantire la viabilità delle strade provinciali dell’Area Interna dei Monti Dauni (45 milioni di euro), affermando paradossalmente che la strada provinciale 105 è quasi un tratturo di campagna. Presidente Francesco Miglio dimettiti. Non si deve attendere per forza una disgrazia come quella che ha colpito la Città di Genova”.

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