Ha parlato “a braccio”, lui che odia i formalismi e la definizione di “politicamente corretto”. Non ha risparmiato critiche alla sua stessa professione, in particolar modo all’Ordine che rappresenta “una negazione assoluta della professione, roba che manco Mussolini”. L’incontro tenutosi oggi alla Camera di Commercio di Foggia, “Comunicazione nei grandi eventi sportivi”, promosso dal Comitato che organizza gli Europei giovanili del 2019 che si terranno nel capoluogo dauno, è stata l’occasione giusta per riflettere non solo sul mondo del giornalismo, alle prese con non poche difficoltà, ma anche su una problematica atavica di molte città: la mancanza di adeguate infrastrutture sportive. Lo sa bene anche Foggia, che non ha ancora un Palazzetto dello Sport come si deve. Se n’è parlato con Italo Cucci, grande firma del giornalismo sportivo italiano ed ex direttore del Corriere dello Sport. E questo, se si parla di “grandi eventi sportivi” conta e come. Tutto questo è venuto fuori durante l’incontro che ha anche offerto un’utile disamina sulle regole da seguire quando si racconta lo sport, e a cui hanno preso parte anche gli studenti del Pascal di Foggia.



“L’assenza del Palazzetto Sport per grandi eventi è un danno per tutto il territorio – ha detto il Presidente della Camera di Commercio Fabio Porreca -. Ci sono dei territori che partono con svantaggi strutturali, noi siamo una zona con tante piccole e medie imprese che non hanno la forza economica per sostenere i grandi eventi. Proporrei una Sport Commission che attragga i grandi eventi sportivi qui in Puglia, perché sono queste manifestazioni sono un grande volano turistico”. Per l’assessore comunale allo Sport Sergio Cangelli “Foggia ha problemi di manutenzione sulle infrastrutture sportive. Però ad esempio sul Palazzetto dello Sport abbiamo avuto la fortuna di accogliere un imprenditore che voleva investire in questa struttura. Ma siccome un pezzettino di terreno su cui vuole edificarlo è di un privato, le cose si stanno complicando. Spero presto di dire che tra qualche anno Foggia abbia un Palazzetto dello Sport degno di questo nome”.



Gianni Rotice, rappresentando Confindustria, è ritornato sull’evento della scherma in programma l’anno prossimo a Foggia sottolineando “che da’ lustro al territorio e che deve vedere tutti assieme perché lo sviluppo economico e lo sport devono stare uniti”. Poi è toccato all’ex direttore del Corriere dello Sport fare una disamina sull’intero mondo del giornalismo sportivo, e non solo: “Ho cominciato a fare il giornalista nel 1958 iscrivendomi all’Albo dei giornalisti che è sempre stato l’organismo che ha gestito l’attività del giornalista creando professionisti. Ma noi non siamo professionisti, siamo dipendenti – ha detto Cucci -. Anche io che sono in pensione da 20 anni, svolgo ancora libera attività pagata ma al di fuori di ogni inquadramento aziendale. Per anni questa figura è stata assoggettata a un sistema di precariato indegno, ancora oggi si pagano articoli che vanno dai 3 ai 5 euro. L’Ordine dei Giornalisti non lo ha fatto nemmeno Mussolini ed è una negazione assoluta della professione. Da noi si può anche assistere a un sequestro di un quotidiano, e nessuno se ne frega. Per me la base di questo mestiere è una sola: onestà”. Rifiuta la definizione di “opinionista”, e ce l’ha anche con il sistema: “Oggi il giornalista non può nemmeno reclamizzare un libro quando va in una trasmissione”. Ai ragazzi dico che “se avete voglia di lavorare ce la farete. Io ho quasi 80 anni e continuo a divertirmi a fare questo mestiere e se lavoro ancora è perché sono disposto a farmi un mazzo così”.

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