E’ stata una campagna complicata quella che hanno appena concluso i viticoltori della provincia di Foggia. Non soltanto i prezzi in forte ribasso, ma anche le temperature e i rovesci hanno reso la situazione difficile con la grandine che ha letteralmente devastato gran parte dei raccolti. Di questo e di molto altro ne abbiamo parlato in redazione con Vittorio Feola, presidente della Coldiretti di Orta Nova e titolare della Cantina Sessantapassi, detentrice dell’unico marchio doc della zona.



Feola ha parlato di qualità “buona, non ottima” nel descrivere l’annata delle uve, non lesinando commenti sulle storture del mercato che hanno determinato un decremento dei prezzi. “I prezzi sono partiti in maniera sfavillate – sottolinea – però ad oggi sono crollati perché la richiesta di vino non è così tanta. Considerando anche che l’uva da tavola è diventata vino, tutto ciò è andato a gravare ancora di più sui prezzi”.

Sono state decisive sul bilancio della vendemmia 2018 anche le violente grandinate che si sono abbattute sui vigneti proprio durante le settimane della raccolta. Immediatamente, lo stesso Feola, a nome della Coldiretti e in contatto con l’assessorato all’agricoltura del Comune di Orta Nova, ha avanzato una richiesta di Stato di Calamità che però non ha avuto riscontro dalle istituzioni regionali.

“Il Comune si è fatto capofila per fortuna, ma è stata evidente la mancanza delle istituzioni della Regione” – afferma Feola. “Più volte ho proposto di venirci a trovare in cantina per parlare con tutti gli agricoltori della zona e, mentre l’assessore Piemontese ha dato massima disponibilità, l’assessore Di Gioia fino ad adesso è stato completamente latitante…”.



Nonostante la mancata collaborazione interistituzionale il prodotto immesso sul mercato resta un’eccellenza invidiata in tutto il mondo. Con i brand biologici etichettati già dal 1996 la famiglia Ladogana della Cantina Sessantapassi ha avuto un grande successo e attualmente sta tastando il polso dei mercati asiatici che offrono grandi opportunità soltanto a fronte dell’estensione demografica. “Il marcato in espansione è quello del biologico perché sta aumentando l’interesse verso il mangiare sano” – afferma Feola. “Il nostro clima della provincia di Foggia, inoltre, ci permette di fare grandi cose non pensando alla chimica sistemica”.

Di queste peculiarità della natura l’uomo deve saperne fare tesoro attraverso la collaborazione che non è mai stata un tratto caratteristico della zona. “Abbiamo bisogno di fare sistema” – conclude Feola. “Anche in Coldiretti non siamo ancora capaci di fare sistema, dobbiamo essere sempre più capaci di metterci insieme perché soltanto in questo modo possiamo dimostrare che non siamo secondi a nessuno”.

GUARDA L’INTERVISTA ⬇️

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO