Di storie alla Saul Goodman di “Better Call Saul”, Massimiliano Arena ne potrebbe raccontare a iosa. Alcune le ha inserite all’interno della sua terza pubblicazione “Io, avvocato di strada”, altre ne ha riportate alla presenza degli studenti del Liceo “N.Zingarelli” di Cerignola durante il V appuntamento del Festival del Pensiero di Stornarella.

 

Il viaggio tortuoso dell’eclettico avvocato della serie tv è nulla confronto a quello di Arena. Dopo un percorso accademico eccellente, l’avvocato foggiano ha rifiutato la “strada” segnata per lui e ha deciso di intraprendere un percorso singolare ed innovativo al fianco degli ultimi e dei dimenticati dalla società omologata e standardizzata. Dopo eccellenti incarichi come giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Bari e Garante per la Provincia di Foggia per i minorenni l’infanzia e l’adolescenza, Massimiliano è tra i fondatori della Onlus “Avvocati di strada” che si occupa di assistere legalmente immigrati e senza tetto e dedica la sua attività forense al diritto minorile, nello specifico delle separazioni e dei figli contesi tra genitori.

Si è guadagnato la sua libertà a caro prezzo, così come lo stesso autore ha sottolineato davanti agli studenti presenti presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Stornarella. Dopo la laurea un lungo viaggio in Ecuador per poi continuare a girare il mondo, giungendo in posti remoti e tutt’altro che sicuri, alla ricerca di quella “paura che diventa lo stimolo per grandi imprese”. Le persone incontrate sono diventate parte di un percorso unico, raccontato nella sua ultima pubblicazione edita da Baldini+Castoldi, le stesse storie che sono state lette e musicate da Michele Carchia ed Ermanno Ciccone durante quest’ultima presentazione a Stornarella.

Dopo i saluti della dirigente scolastica Milena Sabrina Mancina, Arena ha risposto alle domande della professoressa Paola Grillo cercando di lasciare agli studenti degli stimoli utili alla costruzione delle loro consapevolezze. E’ stato toccato il tema della “restanza” visto che lo stesso Arena, dopo un lungo peregrinare, è tornato a Foggia per realizzarsi e sentirsi parte di un mondo che gli appartiene.



“Di fronte ad un problema dobbiamo essere capaci di cercare le soluzioni non i colpevoli”- ha spiegato ad un’attenta platea Massimiliano Arena. “Spesso abbiamo questa forma mentis che ci deriva dalla formazione cattolica, ma dobbiamo cercare di fare un passo in avanti. Dobbiamo chiederci ripetutamente cosa stiamo facendo per diventare grandi, tenendo presente che oggi il mercato del lavoro più che il ‘saper fare’ ricerca il ‘saper essere'”. 

L’incontro si è concluso con la lettura, ad opera dell’autore, di alcune domande per scoprire se i ragazzi presenti fossero o meno in possesso di quelle “soft skills” che oggi sono richieste non soltanto nel lavoro, ma anche nei rapporti umani, in un contesto sempre più globalizzato e competitivo. Le competenze trasversali che ogni uomo è chiamato a costruire durante l’esperienza si riassumo in un’unica affermazione con la quale Arena ha concluso il dibattito: “Fate qualcosa che un domani potete raccontare con orgoglio”.

 

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