Il Consigliere comunale LORENZO ANNESE, sulla legittima questione dei rimborsi della quota variabile TARI applicata erroneamente due volte sulle pertinenze negli anni 2014-2016, ha inoltrato al Sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino ed al Vice Sindaco, Laura Spinelli, e ai  Capi Settore Tributi e Finanziario, varie interrogazioni sul diritto dei cittadini ad avere il rimborso della Quota variabile. Il comune di Orta Nova ha sempre risposto tramite i suoi funzionari che: “è necessario che il Governo intervenga con provvedimenti legislativi, dove indichi espressamente  le modalità operative da seguire  al fine di effettuare il rimborso  nonché la decorrenza di tali modalità di calcolo”, inoltre, “ il ministero non ha chiarito le modalità di erogazione dei rimborsi e la relativa copertura economica”.



A supporto della legittimità del rimborso si sono espresse ben due Corte dei Conti, una della Regione Toscana e l’altra della Regione Lombardia. Inoltre anche il Dipartimento delle Finanze del Ministero  dell’Economia e Finanze, rispondendo ai quesiti posti nell’ambito di Telefisco 2018 del Sole 24 Ore, ha chiarito ancora una volta, che i Comuni non possono ribaltare sulle tariffe dell’anno prossimo (anno 2018) il costo dei rimborsi agli utenti che finora hanno pagato la TARI illegittima dalla moltiplicazione della quota variabile su box, cantine e garage.

Sempre il Ministero, ha chiarito che per quanto concerne le modalità di rimborso relativo al periodo 2014-2016, occorre evidenziare innanzitutto che i rimborsi possono essere fatti in autotutela da parte dei Comuni, i quali rientrano in un generale potere di riesame attribuito all’amministrazione pubblica dall’art. 21-nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241, e con particolare riferimento all’autotutela tributaria, dall’art. 2-quater della legge 30 novembre 1994, n. 656.

Invece, per quanto concerne le individuazioni delle relative risorse  sul piano finanziario e contabile, se i  comuni hanno effettivamente coperto  con il gettito della tassa esattamente il costo del servizio stesso, ebbene, la copertura di rimborso delle somme ai contribuenti rientrano nella sfera di autonomia degli stessi. Per eliminare qualsiasi dubbio anche la Corte dei Conti sezione Lombardia su richiesta del Sindaco di Milano, ha risposto con Determina n. 139/2018,  enunciando il seguente principio di diritto: “ il rimborso della quota variabile della TARI non dovuta e di competenza di esercizi finanziari precedenti, può trovare copertura in entrate ascrivibili alla fiscalità generale”.



Con questi chiarimenti e pareri autorevoli cade la “scusa” dei Comuni che hanno finora rifiutato i rimborsi sostenendo di non sapere da quale voce del proprio bilancio prendere le somme da restituire ai cittadini senza incorrere nel rischio di danni erariali. Ebbene, dopo queste indicazioni molti comuni si sono attivati pubblicando all’inizio dell’anno 2018 sul proprio sito il bando per presentare istanza di rimborso, come i Comuni di Milano, Genova e Cagliari. Il Comune di Lecce ha già lavorato le istanze, che verranno risolte in sede di bollettazione TARI di quest’anno, cioè del 2018 ( ACCREDITO O COMPENSAZIONE). E per restare in Puglia, anche i Comuni di Andria e Bisceglie hanno avviato le procedure di rimborso  sulla bollettazione del 2018, con le seguenti modalità: compensazione, assegno circolare, accredito sul c/c bancario.

Altri comuni come Catanzaro, Siracusa, Rimini, in varie forme e modalità si sono adoperati per rimborsare ai propri contribuenti la quota variabile. Ebbene, il Sindaco Tarantino, la giunta comunale ed i consiglieri di maggioranza, anche in questa occasione, come per la questione del servizio rifiuti,  si sono rivelati “incapaci” a gestire tale evento, ed a non riconoscere i proprio errore di calcolo, ed omettendo di fare il proprio dovere di amministratori di un Ente locale pubblico:

  1.  all’indomani della Circolare n. 1/DF/2017 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, non hanno predisposto nessun bando con allegato modello di domanda di rimborso;
  2. Non hanno chiesto nessun parere alla Corte dei Conti sezione Puglia;
  3. Non hanno fatto nessun manifesto per spiegare il proprio errore di calcolo ed ammettere la doppia tassazione della quota variabile sulle pertinenze;
  4. Non hanno indicato nessuna modalità di rimborso;
  5. Si sono trincerati dietro alla scusa di: “è necessario che il Governo intervenga con provvedimenti legislativi”, ovvero, “il ministero non ha chiarito le modalità di erogazione dei rimborsi”.

Ebbene solo grazie all’impegno dei “ I Riformisti” del consigliere Lorenzo Annese, sono stati predisposti i moduli per  le domande da inviare al Comune di Orta Nova, le quali domande al 14 marzo 2018 erano n. 631  su circa 3.000 pertinenze, pari al 21%, per una somma da rimborsare pari a € 92.755,73, e per una quota procapite da rimborsare per ogni anno pari a € 47,50 x tre anni.  Una miseria, una sciocchezza, se paragonati alla montagna di soldi che si pagano per gestire un servizio rifiuti urbani inesistente, pari a 3milioni e 200mila euro.

Il rimborso è dovuto solo a coloro che ne fanno richiesta!!!!

Solo a seguito delle interrogazioni inviate a marzo e giugno 2018 dal consigliere Lorenzo Annese, che il Comune si è svegliato da questo coma profondo ed ha risposto,  con le note sopra citate, altrimenti era “buio totale”, trasparenza zero.

In questa come in altre serie occasioni, il Sindaco Dino Tarantino, si è dimostrato un campione di “iniziativa e trasparenza”,  mettendo tutto il suo “cuore” a disposizione dei propri cittadini amministrati. Se questi  amministratori fossero stati più diligenti e più rispettosi dei cittadini,  potevano  rimborsare per il 2018 quella modesta cifra di E 92.000,00, pari a E 147,50 per ogni istanza, su un P.E.F. 2018  iniquo ed ingiustificato, che è pari a 3.200.000,00 euro.

Alla prossima

Orta Nova  13 ottobre 2018

Il Consigliere Lorenzo Annese

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