Entrato nel pieno delle funzioni in seguito all’elezione di qualche giorno fa, Gianluigi Vendemiale (ordinario di Medicina interna al Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche nonché delegato del Rettore alla Sanità) traccia le linee programmatiche del suo nuovo incarico di preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Foggia: l’unica “superstite” dopo la cd. riforma Gelmini (Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica da maggio 2008 a novembre 2011) che sostanzialmente sostituì le Facoltà con i Dipartimenti.



Tutte tranne Medicina, appunto, per il delicato ruolo che riveste e per la funzione collaborativa, tra il Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale e quello di Scienze mediche e chirurgiche, che interpreta. «Garantirò il massimo impegno in tutte le funzioni di raccordo tra i due Dipartimenti di area medica dell’Università di Foggia – spiega Vendemiale –, sarò n ponte tra due Dipartimenti che devono viaggiare di pari passo, nella didattica e nella ricerca scientifica. Cercherò di essere una guida per le questioni che attengono alle attività clinico-assistenziali (problemi relativi ai conferimenti all’assistenza dei docenti; definizione degli incarichi di struttura; interfaccia dell’Università e del Rettore con la Direzione generale dell’azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Foggia; NdR) e di coordinamento del funzionamento delle scuole di specializzazione».

Il prof. Vendemiale resterà in carico fino al 2021, arco temporale durante cui l’Università di Foggia è attesa da scadenze importanti. «Si tratterà di un triennio di grande impegno, fondamentale per diverse ragioni – aggiunge il prof. Vendemiale –. La recente convenzione firmata dalle due Università pugliesi che dispongono di un Policlinico (Bari e Foggia; NdR) con la Regione Puglia, per il finanziamento di posti di professore di ruolo tesi al consolidamento delle scuole di specializzazione di area medica, imporrà un’attenta e continua opera di monitoraggio dell’intero procedimento anche nell’ambito della commissione paritetica tra le Università di Foggia e Bari e la stessa Regione. Sarà mio compito assicurare che l’Università di Foggia, in quella fase, sia un attore primario e determinante».



Infine un cenno alla ipotesi – peraltro da verificare, poiché si tratta ancora di una proposta – della cancellazione del test di ingresso ai corso di laurea “a numero programmato” in Medicina e Chirurgia, eventualità che il prof. Vendemiale giudica così: «Il dibattito in corso in questi giorni, sulla possibile eliminazione del numero programmato o quanto meno sulla revisione della modalità di accesso degli studenti al corso di laurea in Medicina, costituirà un importante impegno per tutte le Scuole mediche e soprattutto all’interno della conferenza permanente dei presidi delle Facoltà e delle Scuole di Medicina: un impegno molto delicato, perché bisognerà individuare un percorso sostenibile per tale progetto, che salvaguardi certamente il diritto all’accesso degli studenti ma che al tempo stesso tuteli le Università dal grave rischio di insufficienti strutture, carenze di personale e sconvolgimento dell’intero programma formativo che potrebbe portare al collasso degli Atenei».

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO