Oltre alla valorizzazione del sito archeologico di Herdonia, uno dei più grandi problemi che riguarda da vicino le grandi rilevanze emerse dalla valle del Carapelle è quello della totale mancanza di una musealizzazione nei luoghi di rinvenimento. Sono tanti i reperti che nel corso degli anni, sia a causa dei traffici illeciti sia per scelte precise delle autorità preposte, sono finiti all’estero o in altre strutture museali italiane e pugliesi.



Negli ultimi giorni, per ciò che concerne il sito di Herdonia, è arrivata una notizia che soltanto in parte può accontentare i cittadini del posto e i tanti appassionati. Il MarTa (Museo Archeologico Nazionale di Taranto), dalla voce del suo direttore, la dottoressa Eva Degli Innocenti, in una lettera spedita a QA – Turismo Arte & Cultura, ha annunciato la valorizzazione museale del famoso tesoretto di Ordona, un complesso di monete di valore che da 53 anni attende una degna esposizione.

Si tratta nello specifico di 147 monete tarì d’oro e di un solido bizantino, riportati in superficie durante uno scavo archeologico nel 1965 e attualmente conservati presso i depositi del Museo tarantino senza mai essere stati esposti. Il tesoretto sarà esposto prima in via temporanea in un percorso relativo all’epoca tardo-antica, poi troverà una degna collocazione permanente nel museo. Per ora, quindi, non arriverà all’HERMA (Museo archeologico comunale di Herdonia) di recente apertura, a pochi passi da dove sono emerse queste ricchezze, ma comunque si tratta di un discreto traguardo.



A confermarlo è lo stesso assessore ai beni culturali del Comune di Ordona, Francesco Gianfranco Papagno, il quale si è detto soddisfatto di questa notizia. “Qualcosa è stato ottenuto” – sottolinea a Il Megafono – “erano rimaste chiuse in magazzino da 53 anni mentre adesso potranno avere sicuramente una visibilità maggiore”.

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