Qualche anno fa uno studente di fisica di Torino è salito alla ribalta nazionale grazie a un libro che è diventato rapidamente un dei best-seller. “La solitudine dei numeri primi” è la storia di un ragazzo e una ragazza, entrambi segnati fin da piccoli da un dramma, e delle loro vite che inevitabilmente finiscono per intrecciarsi. Premio Strega e Premio Campiello-Opera prima 2008, il libro scorre lento e inesorabile, le atmosfere sono descritte in modo essenziale e anche su un treno chiassoso (dove l’ho letto io) ti trovi presto alla fine.
In un’atmosfera sospesa tra il detto e non detto, alla fine lascia più dubbi che certezze, ma in fondo anche la vita è così…
Per essere un’opera prima non è male: descrizioni brevi e concise, costruzione dei personaggi buona, alone di mistero che ti porta a cercare di capire cosa succederà… Il problema è che alla fine si raccontano due normalità e le storie più “interessanti” vengono abbandonate quasi subito tra clichés e non detti.



Se fosse cibo:
Vitello tonnato: carne di fassone marinata nel vino bianco, bollita e tagliata a fettine sottili, ricoperta di salsa tonnata.

Racchiuso in una frase:
Vivevano la lenta e invisibile compenetrazione dei loro universi, come due astri che gravitano intorno a un asse comune, in orbite sempre più strette, il cui destino chiaro è quello di coalescere in qualche punto dello spazio e del tempo. (p.156)

Edizione Utilizzata:
Paolo GIORDANO, La solitudine dei numeri primi, Mondadori, Milano 2008

Dove trovare il libro:
E’ ordinabile in tutte le librerie, nelle maggiori librerie online italiane (mondadoristore.it, lafeltrinelli.it, ibs.it) e nelle bancarelle online dell’usato (www.comprovendolibri.it, www.abebooks.it)



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