Il Tribunale di Foggia ha emesso le prime sentenze nell’ambito del procedimento denominato “Deja Vu”, ovvero dei reati contro la Pubblica Amministrazione, commessi da pubblici ufficiali nell’ambito delle attività di polizia giudiziaria circa la prevenzione degli infortuni sul lavoro che ha chiarito alcuni dei meccanismi che muovono il settore dei controlli sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.



In particolare, il Tribunale di Foggia, condividendo la ricostruzione dei fatti delineati dalla Procura ed accogliendo pienamente le richieste dei PM titolari del procedimento, ha condannato gli imputati G.P. e A.T., rispettivamente, a due anni e due mesi di reclusione.
La sentenza fa seguito alla prima pronuncia emessa dall’A.G. di Foggia con la quale il principale imputato, Antonello Curiale – tecnico della prevenzione in servizio presso lo Spesal accusato di falso, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio – è stato condannato a due anni di reclusione, oggetto di patteggiamento con l’Ufficio di Procura.



L’indagine, coordinata dalla Procura, era partita dal decesso di un operaio in servizio presso il caveau di una banca ad Apricena ed era proseguita con l’arresto di un ingegnere incaricato di chiarire le cause del decesso di Alessandro Lattucchelli. Pertanto, risulta confermata dalle pronunce emesse dal Tribunale competente la solidità del quadro probatorio acquisito mediante le indagini coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia e svolte dal Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza, posto a fondamento delle 13 misure cautelari dell’aprile 2017.

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