Intervenuto negli studi di Teleblu, il sindaco di Carapelle e neo presidente dell’Unione dei Cinque Reali Siti, Umberto di Michele ha tracciato le linee guida per il futuro della città che amministra da sei mesi e di riflesso per quello dell’ente sovracomunale, da tempo imbrigliato in una situazione di immobilismo che ne minaccia la chiusura.



Il sindaco si è soffermato sul tema dei trasporti, rimarcando la necessità di un servizio  che colleghi meglio i cinque comuni del comprensorio. Nella prima parte dell’intervista, Di Michele ha fatto conoscere i punti programmatici sui quali sta lavorando per il futuro più prossimo in quel di Carapelle. Oltre all’apertura del nuovo Liceo Linguistico e ai lavori di riqualificazione del centro diurno per anziani, il sindaco ha affermato che a breve dovrebbe sbloccarsi anche la situazione dell’auditorium, “uno dei più grandi della provincia di Foggia, con oltre 400 posti a sedere”.

Il neoeletto presidente della Giunta dei sindaci dei Reali Siti ha anche provato ad enunciare la propria ricetta personale per il rilancio dell’ente sovracomunale. “L’unione è un contenitore di grandissima potenzialità – ha affermato durante l’intervista – se presentassimo dei progetti europei o regionali tramite l’Unione, le possibilità che siano approvati sono importanti. Va ricostruito l’organigramma dell’Unione che per statuto deve venire dai Comuni. E’ evidente che se un dipendente ha come secondo impiego non remunerato quello di curare l’Unione non è motivato. Quindi bisognerebbe motivare e remunerare i dipendenti in modo che il loro operato possa essere maggiormente efficace”. Il sindaco Di Michele ha anche affermato la volontà di rivedere lo Statuto dell’Unione per snellire e rendere più performante la macchina amministrativa, un vecchio pallino che anche i suoi predecessori hanno proposto ma nessuno è riuscito a mettere in pratica.



Al termine dell’intervista il sindaco di Carapelle ha espresso il suo dispiacere per il fatto che l’Unione dei Cinque Reali Siti non sia stata minimamente citata tra le progettualità poste al vaglio del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della sua sortita a Foggia, quando sono state poste le basi per il piano di rilancio della Capitanata. Questo è avvenuto anche a causa dell’attuale immobilismo politico e amministrativo dell’Unione.

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